13/09/11

Volo FR 465

Domani si parte.
Dopo due anni senza uno straccio di vacanza finalmente si torna in Inghilterra, sperando di trovare ancora tutto al suo posto. Così mi preparo spiritualmente alla Guinness e al Fish & Chips, ai giocattoli di Hamley's ed alla striscia pedonale di Abbey Road.
Mi porto dietro un paio di bagagli con i ricambi, la macchina fotografica, un Ipod, un libro per fanatici dei Pink Floyd, l'intenzione di visitare Cambridge per vedere i luoghi del libro, la voglia di voltare pagina senza chiedersi troppo perchè.
Mi porto dietro il disappunto dell'impianto audio che si è messo a fumare durante l'ultimo concerto, e saranno altri soldi proprio quando invece volevamo comprare un subwoofer, la notizia di stasera che un caro amico di infanzia, col quale ho mantenuto ottimi rapporti fino ad ora, fra un paio di settimane andrà a vivere all'estero e non ci vedremo più molto spesso, le facce delle persone che mi conoscono e nonostante questo restano mie amiche, la coscienza di aver perso invece un'amicizia abbastanza importante senza capire, in mezzo al mare di parole, da che parte stesse la verità ed un po' di tristezza per aver abbandonato il mio cane in un'apposita pensione, sapendo che lo tratteranno benissimo, ma che ora è là da sola e non qui con noi a dormire in salotto durante la proiezione del film serale.
Si parte insomma, la metafora del viaggio che da sempre è sospesa sull'umanità, anche se so che dovrò tornare e riaffrontare tutte le cose una per una.

Mi porto dietro anche delle sigarette, che a Londra costano carissime.

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