16/08/11

L'ombra degli antichi

Ho sfogliato un libro sulle cosiddette "guide spirituali" oggi. Distrattamente, così, ho preso da uno scaffale questo curioso volume con una bella copertina blu scuro ed ho letto qualcosa. Si parlava di testimonianze di persone entrate, spesso fortuitamente, in contatto col mondo degli spiriti, di quale sorta di aiuto abbiano avuto dai loro cari defunti e quanto questi suggerimenti abbiano influito sulla loro vita futura. Prodigioso. Ammesso e non concesso che i nostri defunti stiano sul serio a vedere cosa facciamo ventiquattro ore al giorno, il che più che sicurezza mi darebbe un po' fastidio. Comunque fra le varie cose che si suggerivano per far silenzio interiore e mettersi in contatto meglio con gli spiriti degli avi, c'era il consiglio di uscire all'aria aperta, respirare, concentrarsi sui profumi e sui colori. Questo è bene, ho pensato, IO ho bisogno di silenzio spesso e ultimamente non ne trovo, nè fuori, nè tantomeno dentro. Così ho provato, solo che come di consueto ero di corsa, quindi non ho avuto il tempo di cercare un bosco lussurreggiante col canto degli usignoli. No. Ero imbottigliato nel traffico della circonvallazione di Ivrea. Eh pazienza, ho pensato, mica gli avi si incazzeranno per questo, ho il tempo che ho, proviamo a respirare i profumi e concentrarci sui colori. Così aprendo entrambi i finestrini dell'auto al massimo mi son assopito in una nuvola di gas di scarico e clacson furiosi mentre ammiravo la Dora verdastra che scorreva vicino a me. Insomma, per l'amor del cielo, questo è quel che ho a disposizione ora, mica posso prendere un volo per il Tibet e chiudermi in un santuario...
In fondo mi chiedo, ma non si annoiano gli spiriti dei defunti a vegliare continuamente su di noi? Magari nel mentre che uno sta guardando un film pallosissimo o sta ascoltando una conferenza mortale. Non saprei, ma pensate voi se una volta morto devo passare il tempo a impedire le cazzate che potrebbero fare miei ipotetici successori.
Che poi anche in quella condizione eterea e spiritica, chi l'ha detto che avrei sempre ragione? Forse nel sonno potrei suggerire con voce sepolcrale al mio discendente -nooo, non studiare da avvocato che non è la tua strada, fai il chirurgo, quello è il tuo destino- e magari il successore ci crede pure, decide di non fare l'avvocato, cosa della quale si sentiva assolutamente sicuro, per fare il chirurgo, che invece gli riesce malissimo e ogni tanto accoppa pure qualcuno.
No, lasciamo che i defunti dormano in pace e prendiamo noi la responsabilità dei nostri errori.
Che è meglio.

Nessun commento: