09/10/10

Mezzoforte

Mamma mia che ridere, mi sento quasi male. Una mattina ti svegli e scopri che la scalinata ancora non è alla fine, è un po' come salire in cima al forte di Fenestrelle. E fra le miriadi di cose che hai detto o fatto o scritto o visto, fra tutte quelle cose che avrebbero dovuto formare la tua coscienza, la tua capacità di autocritica, il tuo raziocinio, non ce n'è una sola che ti sia servita a qualcosa. Non mi è servito Guerre Stellari, non mi son serviti neanche Leopardi, la trigonometria, Maurizio Costanzo, il roastbeef riscaldato, la vicina di banco, Melissa Gilbert -che da piccolo invece l'adoravo- i camaleonti, la guerra di secessione, "La Primavera" di Vivaldi. Quasi niente alla fine ha lasciato una traccia indelebile. Mi son servite cose che ho comprato, usato, deteriorato e gettato e quando qualcuno mi dice che noi siamo utili a questo mondo, che noi siamo il senso della vita, mi vien subito da pensare che questa vita ci prende, ci usa, ci deteriora e ci butta via. Van di moda i vampiri a quanto pare, solo che son belli, istruiti e pieni di fascino, prendono decine di lauree e quando rivelano la loro vera natura risplendono al sole come appena usciti da un centro benessere. Puttanate, puttanate enormi. Per vendere pellicole e gelati, ma guardateli sul serio invece i vecchi vampiri del cazzo, con questi sorrisi mezzi ebeti a metà fra la saggezza infinita e il semplice ictus da marciapiede, che si fregano il dorso delle mani pelose come fanno le mosche e non sanno decidersi se dare il primo morso o scomparire nella nebbia. Cosa credete che si possa fare, perchè credete ancora nelle alternative, la natura è quella che è. A qualcuno ha dato sangue, ad altri ha dato denti, così, come capitava, senza un disegno predeterminato, qualcuno ha fortuna, qualcuno vive di luce riflessa. Dovrei solo cominciare ad accettare questo fatto e tutto diventerebbe decisamente più sopportabile.

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