15/03/08

Chiedi alla polvere.

Mercoledì pomeriggio, c'è il sole, sembra quasi una giornata di primavera, se non fosse per le ombre disegnate a terra, più lunghe di come dovrebbero essere a quest'ora in un'altra stagione. Apro gli occhi in questo piazzale dove ho appena parcheggiato, sono in una cittadina della nostra zona, menzionata più che altro per essere stata luogo di provenienza di una nota showgirl e per il fallimento di una grossa fabbrica, che per altro. Sembra il Messico questo parcheggio, un luogo che sta al confine e pare che le macchine non si muovano mai da qui, alcune hanno sopra un dito di polvere, altre volantini sotto i tergicristallo di colori indefinibili, sia i volantini che i parabrezza. C'è una stazione ferroviaria adiacente. Non so perchè, ma le stazioni mi hanno sempre trasmesso un senso di precarietà, non ho mai amato i treni, nemmeno da piccolo, mi sanno di partenze, di cose lasciate a metà, di incertezze latenti. Pensieri meno prosaici e altrettanto nefasti probabilmente animano un manovale con addosso un gilet giallo fosforescente che sta camminando rasente ai binari sapendo solo lui che cosa sta facendo, ma ha l'aria stanca e trascina i piedi come se avesse dei ceppi alle caviglie. Oltre al muso della mia auto, ferma entro le regolamentari righe blu, c'è un muretto di cemento sormontato da una griglia in buono stato, ma facilmente valicabile, come testimoniano i graffiti incomprensibili tracciati su ogni muro libero nel raggio di duecento metri. Notti di spray colorato e una birra di troppo, suppongo, o forse una birra in meno del dovuto, come sempre sono curioso, mi avvicino alla griglia e guardo oltre. Tutto quel che vedo sono un paio di binari che terminano qui, senza decoro, le rotaie semplicemente cessano di esistere, senza applausi nè gloria, come se si strappasse un pezzo da una di quelle rotelle di liquirizia. Mi dico che forse ci vorrebbe più rispetto per queste rotaie, insomma, uno può salire qui e da qui partire per tutto il resto del mondo e arrivare ad Atene o a San Pietroburgo, è un punto comunque, una partenza o un arrivo, non un transito, ma sicuramente non ci ha pensato nessuno e allora queste rotaie spezzate sono il degno contesto per tutte le cose spezzate che ci sono qui intorno. In un angolo, inglobati in un facsimile di giardinetto urbano abbastanza polveroso ed insignificante, si scambiano cellularnovità una coppia di adolescenti. Lui ha l'aria misteriosa, veste in scuro, ha una riga da una parte mal fatta ed un acne piuttosto vistosa. Ma ci sa fare, si sente da come parla, non è un timido. Lei sembra fingere ammirazione, una signorina giovanissima e rotondetta, con un piumino scuro anch'essa ed il regolamentare lembo di schiena scoperta. Però ha dei bei capelli castani che salvano l'insieme. Mah, non è vero che gli uomini guardano tutti subito la stessa cosa, a me piacciono i capelli fondamentalmente, il resto passa in secondo piano. Chiudo la portiera e m'incammino col solito passo a metà fra il leone marino e l'opossum verso il parchimetro per sputare fuori i due euro che mi servono per pagare la sosta, guardo cosa ho intorno, anche se spesso non vengo ricambiato, ma non importa, è una cosa che faccio spesso nei mercoledì come questo. Apro il portafoglio e non ho nessuna monetina.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

stupendo quello che hai scritto. mi è piaciuto tanto
: )

M@uz ha detto...

Grazie Frank, meno male che ti è piaciuto, è difficile trovare qualcuno che trovi piacevoli le mie paranoie...

Anonimo ha detto...

le paranoie sono tutt'altro
queste sono riflessioni e osservazioni invece...

Anonimo ha detto...

bello. davvero bello... :)
Any

M@uz ha detto...

Grazie, davvero grazie... !

Anonimo ha detto...

Che bel racconto! Caro Mauz, ho reso il mio blog privato, e vorrei invitarti. Come faccio? Hai un account su Splinder?

M@uz ha detto...

Grazie max e grazie anche dell'invito. Ho visto che il tuo blog è diventato privato, mannaggia, ora devo davvero fare un account su Splinder, appena trovo il tempo te lo faccio sapere, così posso riprendere la lettura!

Anonimo ha detto...

Ok perfetto, appena sei pronto poi me lo dici così ti invio l'invito!!!