09/11/07

03 Novembre 2007 Concerto a Brosso

Da un po' di tempo, fortunatamente, i fine settimana sono dedicati ai concerti, stiamo diventando dei manovali della musica, soprattutto perchè è maggiore il tempo che dedichiamo a spostarci e montare/smontare le attrezzature piuttosto che la durata delle esibizioni stesse (andiamo da circa quattro ore e mezza di logistica contro le due e mezza del concerto. C'è da dire però che, a parte rare incursioni in quel di Torino, suoniamo quasi sempre in zona, con vantaggi e svantaggi del caso. C'è di buono che non devi macinare centinaia di chilometri per suonare, di cattivo invece che la gente che ti ha già sentito suonare una volta raramente torna a distanza di breve tempo in un locale vicino, a meno che siano amici incrollabili o che siano rimasti in qualche modo divinamente impressionati. Proprio per cercare nuove possibilità espressive collaudiamo stasera un percorso alternativo che avevamo in mente da tempo, ma che non siamo ancora riusciti a rodare a dovere: un set unplugged. Basso a volume ridottissimo, chitarra acustica, batteria appena abbozzata (bass & snare drum, hi hat, 1 crash, 1 splash, 1 ride il tutto suonato con spazzole di bambù) e voce enfatica. Tentiamo l'esperimento in una birreria a Brosso, dall'amico Christian per il quale abbiamo già suonato altre volte. Abbiamo provato in saletta questa formazione, ma non è facile tenere il passo preparando concerti elettrici ed acustici nel frattempo, per cui mi sento un poco nervoso, forse per la prima volta da quando suono con i Bizzarri. In brevissimo tempo l'attrezzatura è piazzata, volutamente non abbiamo sistemato luci ed effetti, solo tre sgabelli alti in legno sui quali le regali natiche degli altri tre poggeranno durante l'esecuzione dei brani, tutti quelli della scaletta consueta, tranne quelli più "estremi", rivisitati in chiave più morbida. Dopo esserci deliziati con una cena spettacolare (questo locale è fornito di una cucina da gourmet) raggiungiamo le postazioni e diamo il via a questa serata diversa. Il volume degli strumenti è estremamente contenuto, il mio ruolo stasera mi vede in qualità di mero accompagnamento, senza trovate ritmiche geniali (che comunque non mi vengono quasi mai) o plateali scudisciate sui piatti, il signor Fabio esegue un signor lavoro, riarrangiando al volo i temi proposti, non facendo mancare finanche nulla agli assoli per quanto, immagino, una chitarra acustica non abbia la stessa versatilità di un'elettrica, richieda insomma maggior attenzione. La responsabilità di tutti è piuttosto elevata, l'acustico fa emergere imprecisioni e impurezze che l'elettrico invece di solito consente e mimetizza nel volume. Ricordo i concerti della Steamroller Acoustic Band, anche quando suonavo con loro (Davide Mazzer, Gilberto Rapelli, Federico Cigliana e Carletto Lodico n.d.r.) avevo una batteria ridotta all'osso, anche se il repertorio era certamente più studiato per questo genere di contesto. Riadattare brani tipicamente rock invece richiede una prospettiva diversa e, almeno in un paio di occasioni, mi sono accorto che forse sarebbe stato meglio eliminare un brano dalla scaletta anzichè riproporlo in questa veste insolita. Grosse titubanze non ce ne sono, ma posso a fine serata certamente affermare che, oltre a divertirmi di più, la nostra cornice naturale è il rock elettrico, in barba a tutti i locali che non amano musica ad alto volume. Di parere opposto invece gli altri Bizzarri, pienamente soddisfatti e consci di aver raggiunto un limite, imposto dal fatto appunto che il tempo per preparare questa serata è stato ritagliato fra le altre incombenze e che umanamente parlando, col tempo dedicato, non sarebbe stato possibile fare qualcosa di migliore. Resta ora da stabilire quale incidenza avrà in futuro quest'esperimento, potrebbe certo aprire nuove strade nelle nostre possibilità di esibizioni dal vivo, d'altro canto richiederebbe un'intensificazione non indifferente se non di prove almeno di tempo da dedicare a questo set. Per ora si è deciso di comune accordo di non fasciarci la testa prima del dovuto, i prossimi spettacoli che ci vedono impegnati sino a Dicembre si svolgeranno ancora sul versante rock della band, per il futuro magari questo espediente potrà essere rispolverato solo in situazioni che lo richiedano in modo imprescindibile. D'altronde, come si dice dalle mie parti: "L'butal a dà 'l vin c'a l'à" (la botte dà il vino che ha).

1 commento:

Anonimo ha detto...

minchia l'unplugged!
che canzone fate?