Inquietanti i poeti del romanticismo, vero? Così languidi ed emaciati, così fragili e calpestati. Trovo invece attraente il potere della ruggine, dei tubi di metallo lasciati sotto l'acqua, dei muri di cemento che si bagnano e trasmettono un gran freddo. Non c'è niente di romantico in tutto questo, non c'è niente per cui valga la pena cercare di guardare più in là, scrivere una romanza o una poesia. Abbiamo passato la vita intera a cercare di cogliere degli aspetti reconditi di cosa vedevamo. Purtroppo la realtà dei fatti è che le cose sono esattamente come appaiono, non c'è niente altro da vedere. Un temporale è un temporale, un cane è un cane, Dio non esiste, non esiste nemmeno qualcos'altro al posto suo e gli uomini sono solo un insieme di carne, ossa, sangue e soprattutto merda. Anche quelli che sono dei grandi nella storia erano fatti così, è nella natura umana, non potrebbe essere diverso. Bisogna cominciare a guardare le cose come sono, non come vorremmo che fossero, non come ci si sforza di farle diventare. Tutto il resto è terreno delle mistificazioni, dell'accondiscendenza, della sterile giustificazione. La ricerca della giustizia spesso coincide con il desiderio di un'ingiustizia a nostro favore e allora basta con quest'ipocrisia, ognuno dica cosa vede, senza alibi e senza paura, abbiamo inventato un linguaggio, una scrittura, telefoni a cavo e senza cavo, posta elettronica, segnali di fumo, ideogrammi, rune vichinghe, codici morse per poi non avere un cazzo da dirci, guardarci in faccia come ebeti e scoprire che alla fine dei conti non potremo mai avere niente da dirci, niente che abbia comunque un senso perchè dal momento in cui un pensiero prende forma attraverso un linguaggio diventa subito facile preda della contestazione, della discussione, del dotto svisceramento, del confronto. Sei miliardi, cazzo, sei miliardi di persone che non hanno niente da dirsi. E qualcuno vuole fermare la fame nel mondo? Qualcuno vuole che la piantino di ammazzare le foche e i gatti a randellate? Il buco nell'ozono? La foresta amazzonica? Il Dalai Lama? Il trattato di Kyoto? Ma quante puttanate bisogna ancora mettersi davanti alla faccia per rendersi conto che fondamentalmente è probabile che tutti ci si trovi qui per un errore, come topi buttati in un labirinto che stanno andando in giro un po' a casaccio e quando, per puro culo, ne imbroccano una, dicono che il processo evolutivo e le scoperte scientifiche stanno rendendo l'uomo una specie leader nel suo settore. Non saprei, io vedo solo spazzatura dappertutto, sarà che mi girano i coglioni, non avrò digerito qu
alcosa o forse non ho digerito niente, ma credo ancora che la ruggine sia la migliore compagna dell'uomo. Era da un po' che non scrivevo. Ecco, adesso ho scritto. Vaffanculo.
06/06/09
Come la ruggine...
Pubblicato da
M@uz
alle
12:56
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2 commenti:
lavorando in fabbrica da 6 anni ne ho le palle piene della ruggine.
preferisco la polvere (il fatto è che sono presissimo per i spaghetti western ultimamente).
comunque è vero quello che hai scritto: "abbiamo inventato un linguaggio, una scrittura, telefoni a cavo e senza cavo, posta elettronica, segnali di fumo, ideogrammi, rune vichinghe, codici morse per poi non avere un cazzo da dirci"
ho fatto il myspace ma non ho un cazzo da dire a nessuno per evitare problemi.
ho fatto la richiesta d'amicizia anche a quei banditi dei weird side! se caso mai accetteranno/accetterai dovrò dire "grazie per l'add"?
Uahahahah lo aspettavo il tuo commento infatti ! Guarda, io le fabbriche le giro da 16 anni e so che lavorare nella ruggine non è il top. Ma fattela amica che tanto vincerà lei... Grazie per la richiesta sul Myspace, non ci vado quasi mai, mi sa che prima o poi dovremo aggiornare qualcosa, comunque considerati accettato e non ci provare nemmeno a ringraziare. I veri uomini non si ringraziano mai a vicenda, al massimo si sputano in faccia e si danno un amichevole calcio nelle palle!
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