Io plano piano, silenzioso, nascosto dalle correnti, così non mi potete vedere. Sento bene, fin da piccolo ho avuto questo privilegio, ogni suono, ogni movimento di ali d'insetto non mi è sconosciuto, ma vedo poco, molto poco. Mi avevan parlato di grandi città, di muri così imponenti e spessi che parevano indistruttibili ed edificati da un titano. Ho volato a lungo per osservare queste città, ma sono arrivato tardi. Ora tra le macchie di felci scorgo solo brandelli di cemento e scheletri di ruggine, non capisco le scritte che giacciono abbandonate, non hanno nessun significato per me i simboli sparsi negli angoli sopravvissuti. Sono carnivoro, sono un predatore, così mi avevan detto che era scritto da qualche parte, eppure questa cenere sotto le palpebre non mi fa vedere bene e volo più in alto di quanto dovrei. Lo sentite, voi che vi nascondete là in basso sotto le coperture di lamiera e nelle carcasse delle auto sfondate? E' il ghignare eterno del vento che ulula "Mai più", è il suono beffardo del meccanismo che si inceppa, delle corde che si spezzano, dello stetoscopio che balla il valzer. E' il carico di granito sospeso sopra duemila schiavi, è il treno che frena e continua a scivolare avanti, è lo sguardo catatonico di chi non ha più risposte. Tutto ha dovuto cambiare, tutto cambia, tutto continuerà a cambiare ed ogni volta i sentieri, le vie, le piazze assumeranno significati nuovi, cose che ci metteremo centinaia o migliaia di anni a capire e tutti questi anni non saranno ancora abbastanza. Io dall'alto guardo questo tempo che si sgretola ed invidio e provo pietà e compassione per quelle forme di vita meschine e striscianti, capaci di grandi eroismi e grandi viltà. Io dall'alto guardo questo tempo che scorre come sabbia dentro una clessidra ed ammiro gli uomini che hanno capito che un abbraccio vale più di mille parole. Io guardo e vi vorrei imparare.
03/05/09
Archeopterix
Pubblicato da
M@uz
alle
22:24
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1 commento:
si avvicina il 2012 vedo...
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