30/12/08

Buoni propositi, pessimi risultati.

Due anni fa ci avevo provato ad impostare le cose diversamente. Tutto rivolto all'ottimismo e al buonismo, basta con le recriminazioni, il mio pensiero ricorrente era che ciascuna delle persone che incontravo stava facendo tutto il possibile per essere migliore. Mai dispensato ampi perdoni in grandi quantità, tentare di giustificare tutto il possibile quello invece sì, andando a cercare responsabilità mie anche dove non c'erano, anche quando a conti fatti mi accorgevo che c'era qualcosa di malato dall'inizio, anche quando ero perfettamente conscio che nessuno ha un solo peso ed una sola misura e che una pacca sulla spalla è a pochi centimetri da un calcio nel sedere. Questo ostentato Sanfrancescanesimo non mi ha fatto mai parlare con il lupo di Gubbio, anzi, alcuni di questi esemplari usciti dal branco non ci hanno pensato due volte nel farmi assaggiare le loro dentature, spolpando quanto di comprensione e altruismo mi era rimasto ed aggiungendo, come peso ulteriore, la consapevolezza di non essere stato in grado di valutare cose e persone nei tempi indicati da un inesistente foglietto illustrativo. Il solito errore di sempre. L'anno successivo, complice un Capodanno che, se non nelle intenzioni almeno nei risultati, si è rivelato un agghiacciante punto di partenza, mi ha visto ribaltare, nei limiti delle possibilità concesse dalla mia dabbenaggine, una situazione comportamentale paffuta e gioconda. Only the brave survive, quindi via i fronzoli inutili, pane e pane e vino al vino ed il risultato fu che a chi si reputava migliore di me ad ogni piè sospinto, a chi aspettava che girassi i tacchi per lavarmi la camicia alle spalle, a quelli che si facevano sfuggire anche solo un lampo di malizia negli occhi mentre mi tendevano la mano, fu affibbiata seduta stante la bolla di scomunica che servì a bandire dalla mia esistenza svariati personaggi con i quali non avevo più nulla a che fare e dei quali avrei dovuto cominciare a fare a meno molto tempo prima. Ora siamo all'ultimo capitolo di questa trilogia e mi prendo un riposo sabbatico. La prima cosa da fare è rimettere a posto la bilancia, cominciando a valutare più seriamente l'operato delle persone anzichè le loro parole. Quindi basta decisioni affrettate, io direi un sette mesi di prova a ciascuno per vedere come si evolvono le cose, dopodichè deciderò su quale scalino andare a piazzare i vari soggetti. Chi parla bene e razzola male è fuori. Chi parla male e razzola bene è dentro. Chi parla e razzola male, può essere che rimanga nelle mie grazie, almeno come premio alla coerenza, è meglio un buon nemico che un cattivo amico. Ora ci penso un po' su, intanto buon Capodanno a tutti, non guidate ubriachi, non inceneritevi con i botti e guardate sempre avanti: l'alba per il momento non si vede, ma quella più buia e sempre l'ultima ora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ormai sei arrivato a fulminare le persone con gli occhi
buona pulizia tra i tuoi amici e/o conoscenti "falsi e cortesi"... e buon 2009!

M@uz ha detto...

Ah ah ah ! No, non è vero, direi che ora sono a posto, non devo fulminare più nessuno, credo mi sia rimasto esattamente ciò che mi serve. Buon Anno !