Oltrepassiamo il dirupo ed entriamo nel nuovo anno, il ponte dietro di noi sta bruciando, precludendoci ogni via di fuga verso il passato, davanti a noi c'è una grande e scura foresta. Nessun'altra direzione, tanto vale che ci si addentri. Tracciare un bilancio a questo punto è inutile, le poche cose che vanno ce le siam portate dietro in tasca, quelle che non vanno sono rimaste indietro così come sono e non potranno essere cambiate facilmente. Tutti sono d'accordo all'unanimità che un anno come il 2008 è meglio dimenticarselo, ognuno per le sue ragioni, ed io non posso che essere del medesimo avviso. Questo dovrebbe andare meglio, per adesso la voglio pensare così. Siamo partiti con una festa di Capodanno piuttosto dignitosa, con ogni cosa al posto giusto, gli amici, le libagioni, perfino i bengala - tutti col terrore che iniziando male l'anno, sarebbe diventato oltremodo faticoso recuperare in seguito - ed è stata proprio una bella serata allegra, di quelle che ogni tanto ci vogliono e tirano su il morale, mi piacciono proprio i miei amici, sono belle persone. Qualche giorno dopo, per tenere fede alla tradizione, ci si è organizzati per la festa di compleanno di Andrea e Angela, questa volta con l'aggiunta di Manuela, compagna di Andrea. Niente sbattoni a cercare locali consenzienti e motivati, siamo rimasti nel nostro nido musicale di San Colombano, un concerto spostato di tre metri in altezza rispetto alla sala dove proviamo, con la complicità dei MOLOKAI, anch'essi disponibili per l'operazione, inauguratori della serata nonchè prestatori ufficiali degli strumenti per l'esibizione. Un concerto per sgranchirsi un po' le ossa, per iniziare stiracchiandosi questo 2009 che pare arido di musica, almeno quella che ci interessa, per cambiare qualche brano in scaletta che ci aveva francamente un po' stufati e anche per incontrare fra il pubblico due amiche che non vedevo da diciott'anni (prodigi di Facebook). Simone un po' afflitto dal suono dell'ampli in dotazione, che non gli ricordava il suo, il maestro Ruvido in gran spolvero, come sempre e Andrea in pieno festeggiamento con la consueta torta e lo spumante distribuiti fra tutti i presenti. Niente da dire per quanto riguarda il sottoscritto, per metà del concerto ho avuto la testa da un'altra parte, dalla metà in avanti sono rientrato nel mio corpo e sono andato avanti a suonare. Come caso insolito sottolineo la partecipazione de Lalaura che, anche questa volta, si è mostruosamente frantumata le palle con metodo e dovizia nello stare a sentirci (con l'eccezione forse di uno o due brani) ma che ha tenuto duro fino alla fine. Un concerto senz'altro memorabile, almeno per me che al momento sto combattendo con aspirina e latte
e rhum l'avanzata di un agguerritissimo raffreddore. Così imparo che alla fine dei concerti, quando si esce a fumare, bisogna indossare la giacca...
05/01/09
03 Gennaio 2009 Concerto a S. Colombano
Pubblicato da
M@uz
alle
09:42
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2 commenti:
è sempre un piacere venire qua e leggere un po' di vita canavesana
: )
non mi ricordo se ti/vi ho fatto gli auguri di buon anno.
comunque buon anno!
sempre la giacca, che in maglietta fa più musicista-dannato-pronto-a-tutto, ma poi il fisico...
Pipuffa
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