27/08/08

/ AFK

Sospensione a tempo indeterminato, questo è il verdetto. Causa nuove rivoluzioni interne al mio PC per un poco di tempo, intorno al mesetto, spero meno, dovrò assentarmi dal mio blog sperando di risolvere finalmente un malfunzionamento che potrebbe essere causato dalla motherboard, o da un semplice connettore, o da un un bug del sistema operativo, dal buco nell'ozono, dal voodoo, dall'evaporazione delle torte di lamponi o sa il Sempiterno che cosa. Nel frattempo vi lascio con i titoli di due libri che ho letto durante queste vacanze, per ingannare l'attesa: il primo è Neuromante (W. Gibson) pietra miliare del Cyberpunk, una bella amalgama fra Matrix e Blade Runner, se non fosse che il libro è stato scritto prima di questi films ed ha fornito ispirazione per un sacco di altre opere, letterarie e figurative. Il secondo, più serio, è ThyssenKrupp - l'inferno della classe operaia (D.Novelli, M.Bobbio, V.Dirindin, E.Giudice, C.Laugeri). Al di fuori dei risvolti politici, chi vuole li lascia a margine, è un viaggio dentro ad un fatto di cronaca che i notiziari ci hanno appena abbozzato. Fa scoprire amaramente che i nomi ed i numeri che si leggono (ed ai quali siamo ormai assuefatti) sui giornali corrispondono in realtà a persone e vite singole e speciali, questo è il racconto delle vite dei sette operai morti nel rogo delle acciaierie torinesi, contornato da considerazioni e testimonianze. Crediamo talvolta che il lavoro sia quello che vediamo in TV: quello del manager in giacca e cravatta, stressato all'ultimo piano di un grattacielo di specchi che si cala un cioccolatino ripieno di caffè e riparte per altre dodici ore in ufficio, o quello della donna in carriera che è a letto con la febbre ed è incazzata come un' ape perchè ha perso due giorni di lavoro, un consiglio di amministrazione, un doppio di tennis ed il cinema con l'amica, o ancora quello dei due sarchiaponi che da vent'anni perlustrano il deserto con un biplano che sembra appartenuto al Barone Rosso in cerca di un manufatto da salvare prima che arrivi la tempesta e quando ci riescono si calano un ettolitro di amaro. Non è solo così, so per esperienza che molto del lavoro che non ci fanno vedere le pubblicità viene svolto da uomini e donne in tuta o grembiule, non sorridono, non prendono cioccolatini, anzi, spesso hanno cinque minuti di pausa ogni quattro ore di lavoro, da fare di corsa davanti al distributore automatico del caffè prima che arrivi il capo a caziarli e quando escono (a metà pomeriggio, o a tarda sera o al mattino mentre cantano i galli) non vanno a giocare a tennis, si infilano sotto una doccia unti come un pezzo di lardo, con trucioli fino dentro alle mutande e stanchi. E se lo dico so perchè lo dico. Arrivederci a presto e fate i bravi !!!

"...quando sui viali la pioggia resta sola,
la luce dell'ora elettrica misura il sonno di piombo della gente che vende la vita per vivere... "

(Stormy Six - Buon Lavoro)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io volevo comprare ThyssenKrupp - l'inferno della classe operaia
ma non ne sento la necessità, potretebbe servire ad altre persone che non conoscono questo mondo


buona fortuna per il pc (e per tutto il resto)

Anonimo ha detto...

Quasi tutte le mattine, mentre esco di casa smadonnando perchè è sempre prestissimo, incontro gente che sta tornando a casa in quel momento, divise da infermieri e tute blu, ed io ragioniere mi sento proprio Fantozzilamerdaccia!
Pipuffa