Intriso.

Non so quanto sia diversa la pioggia se vista in città o in campagna. Qui vedo grigio con le colline sullo sfondo e per un chilometro almeno davanti a me ci sono solo lepri e volpi che ficcano il muso fuori dalle tane per vedere se smette opuure no. In città magari è diverso, sullo sfondo ci sono i neon di un supermercato e niente volpi o lepri, al massimo piccioni spennacchiati. E' il quarto week end che passo in casa, mi pare di essere agli arresti domiciliari, oggi Lalaura lavora ed io sono qui in cazzeggiamento. Le mie previsioni di fare un motogiro ad Alessandria sono sgocciolate via, continua a piovere senza sosta da ormai quarantotto ore. C'è silenzio nella casa, fra poco mi schiafferò nelle orecchie un qualche CD ed andrò a sistemare la cucina, poi accenderò la stufa e poi aspetterò che venga sera. Inutile fare il nostalgico pensando ai tempi in cui neanche la pioggia mi fermava, le cose cambiano e devo smetterla di rimanere appiccicato a memorie di venti anni fa o di quindici o dieci o cinque. Non ho imparato niente dai miei errori, meglio che rimetta il muso dentro la tana anche io. D'altra parte non ha ancora smesso di piovere.