01/10/07

La storia infinita.

L'Orrore è sotto gli occhi di tutti. Un manipolo di Bonzi, sacerdoti monaci buddisti, ha scelto di farsi macellare per far vedere a tutto il mondo come si vive nel loro Paese. E tutto il mondo ora vede ciò che per quarant'anni ha ignorato, la Birmania è un paese come tanti altri messo in ginocchio dai suoi capi i quali sono avvezzi ad agi e lussi sfrenati, mentre la popolazione in strada non ha di che vivere. Qualcuno ha alzato la testa e la risposta è stata la solita che i governi dittatoriali concedono: una pioggia di piombo su persone disarmate, dalla Birmania al Cile, alla Cina, come sempre. Su 193 Paesi al mondo ben 45 sono governati da regimi dittatoriali dai quali non trapela nulla, anzi, spesso i dittatori sono amici e compari dei paesi democratici i quali non lesinano a fornire armi e tecnologie militari in cambio di denaro spremuto dalle già indigenti popolazioni. All'interno di questi Paesi, come sappiamo e come continuiamo a vedere continuamente, la vita ha meno valore di tutto il resto; la tortura, le esecuzioni, la soppressione ideologica, culturale ed artistica sono all'ordine del giorno. La diplomazia ora non serve più, non si può andare da certa gente e chiedere loro col cappello in mano se per favore la possono smettere di massacrare innocenti, la risposta ora sta nei fatti. E non nei bombardieri, che comunque bombardano anche chi non ne può niente, ma nel potere dell'economia occidentale, finchè c'è. Sulla scacchiera internazionale la faccenda è complessa, la Birmania è sotto il protettorato della Cina e fortemente legata all'economia indiana, bisogna rendersi conto che cosa muove alleanze e confini e guerre e tutte le porcate che succedono, dall'uccisione delle foche alla vendita di dentifrici contraffatti, è l'economia. Un plauso quindi anche a quella parte della nostra imprenditoria che, pur di trarre un profitto personale, ha esportato verso la Cina e l'India un notevole indotto di lavoro, ottenendo in cambio prodotti spesso di scarsa qualità (quando non addirittura pericolosi) un aumento smisurato dello sfruttamento dei lavoratori in questi paesi (dove non esistono orari, nè sicurezza sul lavoro) ed impoverendo nel contempo l'occupazione ed il prodotto interno del nostro già striminzito Paese. Se ora qualcuno avesse i coglioni direbbe: via tutto il lavoro occidentale dai paese dove i diritti umani sono calpestati, equiparazione del lavoro in tutto il mondo (libera concorrenza non significa ignorare le più semplici normative per il rispetto dei lavoratori e dell'ambiente) nessun soldo, nè sponsors, nè un cazzo di niente alle olimpiadi di Pechino fino a quando il governo cinese non pone un veto al regime Birmano e non la pianta di rompere le palle al Tibet. Continuiamo ad ingrassare i governanti di questi Paesi (oltre ai nostri naturalmente, chissà che cacchio di accordi firmano) e la loro economia, ci si sta già ritorcendo contro, anzichè levare la pena di morte dal mondo mi sa che fra poco ritorna anche qui (e non ditemi che è un bene, una volta o l'altra vi dico anche perchè...).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

USA...
Where are they now?
ah già, no petrolio no party

M@uz ha detto...

Meglio così comunque. Altrimenti la Birmania chiama i cugini cinesi appoggiati dagli ex-compagni ex- sovietici, gli USA si affidano alla NATO alleata e ci troviamo tutti nel brodo mentre i mediorientali aspettano solo una debolezza d'occidente...

Anonimo ha detto...

la storia purtroppo non cambia mai... e noi (per noi intendo chi non aveva bisogno di vedere bonzi in tv per sapere in che condizioni è il mondo) non siamo nella posizione migliore per poter fare qualcosa: contiamo come il 2 di picche e siamo sempre gli ultimi a sapere le cose...
ho girato il mondo, ho visto tante cose, ma non so se per fortuna o per sfiga ci sono dei posti in cui nessuno va a mettere le mani...
intanto in nepal governa un re dalla mentalità medioevale, salito al trono dopo aver ucciso i parenti che lo precedevano nella successione...
in nord-korea la gente venera il dittatore che la sta facendo morire di stenti come ho visto fare solo agli antichi egizi con il faraone (sì, parlo dei giorni nostri)...
il tibet è condannato a morire dopo che l'unica carica religiosa in grado di influire sulla scelta del futuro dalai lama è stata "casualmente" occupata dal figlio di un funzionario cinese...
e nessuno sembra notare niente di strano in questo grande paese, tutto preso a sfrattare e sfollare i residenti per costruire case nuove stile ikea da farci vedere a pechino 2008, mentre non concede libertà di utilizzo di google (per non citare la poco originale pena di morte per i reati più banali)... sfidando il nostro spirito di osservazione, oppure con una mossa pochissimo furba, vedete voi, ha addirittura tra le mascotte delle olimpiadi l'animale sacro del tibet...
...no comment...

la sere

p.s. scusa se ho scritto un sacco!

M@uz ha detto...

Non ti scusare, è un bellissimo commento...

Anonimo ha detto...

...che dire, grazie! quasi quasi arrossisco un po'... ^_^
è un problema che sento molto, è più forte di me! quando parto su quella strada fermarmi è dura!
se un giorno faremo 4chiacchiere capirai perchè...
'notte!

la sere