Santissimi numi, che umidità. Mi sembra di avere SpongeBob al posto della colonna vertebrale, ho scoperto che la mia pelle è semimpermeabile, ma dal di dentro, lascia entrare l'acqua e non la lascia più uscire. Ormai ho perso il conto, saranno almeno tre settimane che il tempo sembra regalare una mite giornata il mattino, salvo poi deludere tutte le aspettative e rovesciare su noi malcapitati alluvionali quantità di pioggia nel pomeriggio. Ho il cortile che non riesce più ad assorbire le sistematiche precipitazioni, fra poco dovrò mettere le passerelle come in piazza S.Marco. Inoltre l'erba del giardino, mietuta con tanta cura qualche settimana fa, sta riacquistando una rigogliosa et invidiabile ricrescita e quel che è peggio sono testimone dello sporco sodalizio fra la succitata erba e l' ancora più succitato tempo in quanto ogni volta che tento di mettere in moto qualunque marchingegno a lame atto a troncare la ricrescita inizia nuovamente la pioggia torrenziale. Sto pensando di aggredirla nel sonno, di notte, con qualcosa di silenzioso, tipo forbici da cucina. Ancora col naso all'insù sabato pomeriggio ero in procinto di andare a levare le incrostazioni dalla moto (mi sembra di aver fatto enduro a forza di averci spalmato sopra la fanghiglia delle strade, non sono un ostentatore dei mezzi meccanici, ma voglio evitare il ricovero forzato a chi potrebbe giurare di aver visto un omino con un casco giallo passare ai centoventi all'ora cavalcando una grossa zolla di terra). Ed eccomi bardato per la sacrosanta azione quando -TOC- un colpo sul casco mentre sto andando in garage. Calabrone distratto? Forse. -TOC-TOC- due calabroni distratti? Improbabile. TOC-TOC-STRATATOC- Diluvio. Buon onomastico a tutti, come sempre ho snocciolato i trecentosessanta e oltre santi del calendario religiosamente riconosciuto, più un'altra cinquantina di mistici non ufficializzati in quanto ritenuti in parte colpevoli di eresia. Fra poco dovrò tirare in ballo anche le altre religioni perchè la nostra sta diventando troppo stretta. Fortunatamente il diluvio dura solo quel poco che basta per sporcare le strade, innervosire il qui presente e conciare come un letamaio il prato dove si sarebbe tenuto il motoraduno al quale da lì a poco avrei partecipato. Infatti, terminata una settimana lavorativa in cui ho rivestito i panni dell'impeccabile e probo
ligio al lavoro, mi sono fiondato in quest'ennesimo motoraduno Alieno (trattasi del motoclub di Agliè, non di chissà quale popolazione siderale) come sempre funestato dal maltempo e dove si sarebbero esibiti i nostri amici No Class. Amo queste feste da veri uomini, farcite di donnine, birra e scazzottate, per cui esorto Bikerlalaura a prendere posto sul sellino posteriore, abbasso la celata e via, verso Agliè, su queste strade inzuppate e buie. Non è proprio come andare a Santa Monica una tranquilla sera d'estate seduto su una Fat Boy, ma va bene lo stesso. Entro e ricevo come attestato di partecipazione un timbro sul polso ed una bandana nera. Bene. Al parcheggio le moto giapponesi, come la mia, possono essere sistemate vicino ad una Harley Davidson, come la non mia, senza rischiare, almeno per il momento, una coltellata. Ancora più bene. Guarda guarda, ad un tavolo ci sono WeirdSimone e WeirdAndrea, con famigliola annessa i quali, saggiamente e per forza di cose non essendo bikerizzati, hanno scelto di presentarsi in auto, WeirdSimone con azzeccatissime scarpe bianche, data la circostanza e le condizioni del terreno. Sul palco Sergio & C. stanno frollando le orecchie agli astanti come previsto da copione, sono solo in tre, ma producono un muro di suono impressionante. Bravi, migliorano ogni volta che li sento. Intanto si suggeguono dinnanzi ai nostri bulbi oculari personaggi dalle più svariate provenienze e coinvolgimenti, da quelli che sembrano appena usciti dall'ufficio con nerdocchiali ed un casco tenuto timidamente dietro la schiena, a bikers attempati con i quali capisci subito che è meglio non discutere i quali hanno sul giubbotto più stemmi e stampini che un generale di corpo d'armata e qualcuno ha qualche ricordo anche sulla faccia, per cui si ritorna al punto di prima: meglio non discutere. Ingurgitiamo qualche b
irra mentre sul palco i No Class hanno finito e prendono posto cinque giovini provenienti, mi dicono, dal milanese, che si chiamano Dhera e che fanno ench'essi medesimi cover-rock. Bravi pure loro, un po' di risposta fredda dal pubblico all'inizio, ma poi si vede che ci sanno fare e allora la gente partecipa, nei limiti del canavapossibile. Solo, per favore, via le tastiere dai Rage Against The Machine e magari anche dai Green Day. Il resto secondo me va bene. Successivamente seguiamo un'altra ora di concerto, vari strusciamenti delle lap-dancer di rito plus uno strip della biondona di ordinanza (in effetti ci ha messo un po' prima di salire sul palco mentre il sottofondo di Michael Bublè era già partito. Un palco vuoto illuminato di blu con Bublè sotto. Il sagace WeirdSimone osserva: "Non che non mi piaccia Michael Bublè, ma mi sembra che a questo spettacolo sexy manchi qualcosa..."). Dopo aver sollazzato i neuroni in carpione delle prime file con uno strip arrivo-mi svesto-mi giro-mi rivesto il tutto in circa dieci minuti, tipo come se stesse arrivando suo marito, la biondona ammicca e si dilegua. Secondo me a Santa Monica ci mettono più tempo e più passione, insomma, non lo so di preciso, ma mi piace pensare che sia così, comunque
ci intratteniamo ancora sull'onda dei ricordi col mitico Bisonte. Come sempre sono più le pinte di birra scolate che le parole pronunciate e anche queste ultime non sono poche, porca miseria, non fa una piega. Infine convenevoli e saluti, ore due circa, purtroppo già tutto finito. Dico, non chiamateci mai a suonare, mi raccomando, prendete i gruppi che arrivano dall'altra parte d'Italia. Hai ragione, mi sentenziano, la prossima volta tocca a voi. E' un appuntamento, per il momento lascio Santa Monica e torno alle brande.
18/06/07
Santa Monica Last Warrior
Pubblicato da
M@uz
alle
18:43
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2 commenti:
quelle tue bestemmie causano quelle piogge e di conseguenza i tuoni che vogliono arrostirti
(forse sono anche le mie bestemmie che le causano) ops
Può darsi. Senti, mettiamoci in società allora, faremo faville in tempo di siccità ed in tutte quelle zone in cui la pioggia è solo un ricordo lontano...
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