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Sono fuori dall'Olimpico, quest'evento, con tutta la gente che richiamerà, non potrà svolgersi che qui. Eppure è strano, non vedo manifesti nè pubblicità di nessun tipo. Non ho fatto in tempo a prenotare il biglietto su Internet, spero di trovare qualche bagarino che me ne venda uno, un po' di soldi appresso ce li ho. Ma a dirla tutta non vedo neanche un bagarino. Nessun banchetto di merchandising, niente magliette, niente di niente, vuoi vedere che magari non viene all'Olimpico? Magari va al Circo Massimo, maledizione alla mia fretta, dovevo fare più attenzione, ora come ci arrivo? E se fosse qui, ma solo un po' più tardi? Mi passa sferragliando accanto un simildiciassettenne con skateboard, berrettino d'ordinanza, una catena attaccata ad un passante dei pantaloni ed un brillantino azzurro al naso. Lo fermo e gli chiedo:
"Ehi, giovine! Gentilmente, sono venuto per Bush, sai mica a che ora arriva?"
si appoggia la tavola alla gamba, esplode la bolla di bubble gum rosaceo che stava esteriorizzando e, con un'aria un poco di scherno e di chi la sa lunga mi butta fuori con un forte accento romano:
"Arriva? E' già qui da ieri. Ma non sta qui, devi andare al Quirinale, credo parta da lì, deve vedere il nostro Presidente... "
Ah, il cuore mi balza in gola, il Presidente, addirittura, ne ha fatta di strada quell'usignolo, chiedo d'un fiato:
"Dì, sai per favore dove posso trovare un biglietto per il suo concerto, così, all'ultimo minuto?"
Mi guarda un poco sorpreso.
"Credo che non ci sia bisogno di un biglietto, basta che ti metta dove passa il corteo... "
sono all'orlo dello svenimento!
"Però..." aggiunge
"... non sapevo facesse un concerto, io ho solo sempre visto i suoi discorsi in TV! Oggi ce l'ha con uno, ieri con un altro, dice sempre le stesse cose, fa le guerre prima per impedire che si facciano dopo e cose così. Però può darsi che faccia anche un concerto, non so, io ascolto solo hip-hop." Giovane e ingenuo. Lo rassicuro:
"Ma no, ma che guerre, sono tutte manifestazioni di solidarietà, hai fatto un po' di confusione, forse hai visto il concerto per Amnesty International e non hai capito bene. Ma d'altronde sei ancora molto giovane per conoscere i capolavori di Kate Bush. Il primo singolo che ha fatto urlare al miracolo -Wuthering Heights- è del 1978 e tu non eri ancora manco nato. Guarda, procurati un paio di album, ti consiglio "The Kick Inside", "The Dreaming" e magari anche "The Hounds of Love" così poi mi dirai, altro che hip-hop! ".
Mi guarda come se fossi vestito da foca gigante. Altra bolla di bubble gum.
"Senti, io questa Kate Bush non la conosco proprio, però so che dagli Stati Uniti d'America è arrivato George Bush e la città è un po' sotto assedio. Comunque se li cerchi stanno là, in centro. Ciao."
Ributta a terra la tavola e ci salta su, due pedate al selciato e si allontana. Mio Dio che equivoco enorme! Mi sembrava troppo bello per essere vero, ed ora che faccio? Bah, fino a qui ci son arrivato, tanto vale che vada a vedere questo altro Paul Bush. O Rick Bush. Un americano, questo l'ho capito e gli americani ci sanno fare, ma come cavolo si chiama? Gordon? Mark?... "Hey!"
urlo dietro al ragazzino mentre sono ancora a portata di tiro con

"Come hai detto che si chiama l'americano che è arrivato?"
"...eorgeeeeee"
mi proviene come un sussurro da lontano. Ecco, George. George Bush. Non male per un nome d'arte. Ancora una cosa.
"Hey, senti ancora qui... "
gli riurlo dietro mentre ormai non lo vedo quasi più.
"...che genere fa?"
3 commenti:
george fa musica trash
non da il valore giusto alle cose e persone e diventa tutto spazzatura nelle sue canzoni
Bravo Frank, bel commento, ci sta proprio a pennello.
bwahahahahahaha!!!
canaves-any
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