14/05/07

10 Maggio 2007 Concerto a Sparone


Ahhh... C'era proprio bisogno di una suonata per sgranchirci le ossa. Tanto tempo di inattività si stava depositando su di noi come il calcare sulle pareti della doccia o come il corallo sulla conchiglia del paguro. In effetti abbiamo passato le ultime settimane perdendo un po' di vista la meta, fossilizzandoci ad imparare brani più difficili fino alla sera prima del concerto in cui aleggiava un vago malumore dovuto a malintendimenti non sufficientemente chiariti. Avete presente quanto è difficile andare d'accordo anche solo con una persona alla quale si vuole bene? Ecco, moltiplicate per quattro, nel nostro caso, questa difficoltà. Come diceva qualcuno, un gruppo è un matrimonio a quattro, tutti credono di aver ragione e raramente si è disposti a fare un passo indietro. Comunque la voglia di suonare e di non buttare al vento tutto il lavoro fatto finora sono forze da non sottovalutare così ci siamo ritrovati in questo tiepido giovedì sera a caricare impianto e strumenti per poi dirigerci alla volta dello Shannon Pub che, se Dio vuole, ci farà suonare per due o tre giovedì con cadenza bisettimanale. Un plauso nientemeno che a sua maestà Any in persona, la quale, dopo aver passato del tempo a peregrinare su questo blog (ed io sul suo, anche se ahimè ormai chiuso), ha raccolto le energie necessarie per conoscerci dal vivo ed accompagnarci dal pre-concerto fino allo smontaggio finale. Ci fa sempre molto piacere allargare la cerchia di persone che ci accompagnano ed anche se non siamo dei campioni di simpatia con i quali ci si sbellica dalle risate (anzi, vantiamo fama di essere piuttosto superbi, antipatici e rompicoglioni) speriamo che abbia passato una piacevole serata. Non si sa mai quanto tempo ci vuole ad allargare una cerchia di amici, ma siamo profondamente consapevoli di quanto poco ce ne voglia per restringerla. Siamo partiti un po' in ritardo con i tempi questa volta, ma abbiamo deciso di ridurre la durata delle esibizioni: basta con concerti mostruosamente prolissi, basta con le tre ore di fragore in cui alla fine ti senti come se ti fosse passato sopra uno schiacciasassi. Ci siamo imposti un'ora e mezza, poi siamo arrivati comunque a due però direi che così può bastare. Niente degno di rilevanza, qualche incertezza sui brani nuovi (quando si propone un pezzo appena studiato ci vogliono almeno tre concerti per affinarlo come si deve ed esibire quella padronanza che raramente le sale prova elargiscono) pubblico tiepido come nella norma, ma finalmente si è suonato comunque, insomma, in un momento in cui suonare è così difficile non possiamo mica fare gli schizzinosi su tutto! Per qualche settimana, se non salta niente come spesso accade, dovremmo essere in pista per un pugno di serate, speriamo che la bella stagione porti opportunità. Una segnalazione va invece fatta come "coda" di questo concerto: la sera successiva, quando ancora avevo la strumentazione in macchina data la mia proverbiale pigrizia e la non voglia assoluta di scaricarla, mi giunge una comunicazione da Simone, il quale non ha trovato niente di meglio da fare che ingaggiarmi all'ultimo momento per dare una mano a lui e ad Andrea ad allietare il dopocena del matrimonio di un amico, suo ex compagno di alloggio. Timida riluttanza da parte mia, ma so che quando un amico mi chiede un favore non ho mordente a sufficienza per dire di no, così, dopo aver reclutato Lalaura contrariamente alle sue intenzioni, mi reco in un Hotel a quattro stelle con il minimo indispensabile di batteria, un abbigliamento assolutamente inadatto all'occasione (uno solo dei gioielli della signora che mi guardava con disappunto dal primo tavolo valeva come il doppio degli abiti che indossavo) e la faccia di chi entra nudo e cosparso di pece e piume in una chiesa dove si svolge un rito funebre. Passando dalla porta principale per giunta. Le ultime parole di Simone al telefono ("Stai tranquillo, non ti formalizzare") stridono tremendamente con il look dell'amico bassaro, che mi viene ad accogliere addirittura incravattato. Per dirla come Pulp Fiction è ora di assoldare un tossico strafatto di crack per fare un lavoretto con il saldatore, ma perchè mi hai portato qui... Faccio notare che i guai peggiori mi sono capitati proprio dopo che qualcuno mi aveva detto "stai tranquillo"... Comunque siamo in ballo e balliamo, mi pitturo l'espressione del viso con un sorriso tipo "sono un bohemièn, lo so cosa pensate, ma vedete, io sono un artista e agli artisti tutto e concesso, no?" intanto Andrea riesuma il DNA pianobaresco (cazzo, è pure bravo, non l'avevo mai sentito all'opera) e caccia fuori tutto il Battisti che la situazione richiede. Mezzanotte, si è socializzato e tutte le persone con cui ho parlato, a partire dagli sposi, sono state ipergentili, mi spiace che non si sia suonato finora, insomma, dovrò pur ricambiare, finchè alla fine qualcosa si fa. Alla chitarra viene a darci una mano nientemeno che il nostro precedente LucaGuitarHero e la direzione dell'albergo ci concede mezz'ora. Via allora, ostia, c'è rimasta poca gente, ma ascoltano con attenzione ed al termine sembrano soddisfatti, si ripropongono di venire al prossimo concerto, che è pure dalle loro parti. Divertente, molto, mi sono abbondantemente ricreduto. Mai suonato i Muse su una batteria composta da cassa, rullante, 1 ride, 1 crash e 1 hi-hat? Merita, merita, ed è pure una gran figata, alla faccia di Portnoy. E poi, per dirla tutta, non so quante volte nella sala da matrimonio del Romantik Hotel qualcuno abbia suonato i Rage Against The Machine. Una tacca in più, signori, The Weird Side, specializzati in matrimoni, battesimi, cresime e comunioni. E di questo passo pure in divorzi, via, chiamateci per ogni giorno che volete rendere speciale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

se un giorno per disgrazia dovessi sposarmi
vorrei un gruppo tributo ai clash (sia punk che pop)
posso contare su di voi?

M@uz ha detto...

Dài non fare così, sposarsi non è mica una disgrazia...Credo. Te lo farò sapere meglio se mi sposerò, in ogni caso credo che un tributo ai Clash si possa fare. Abbiamo smesso di suonare "Safe European Home" tempo fa e "London Calling" e "Rudy Can't Fail" sono rimaste sempre solamente proposte, ma si può sempre rimediare...

Anonimo ha detto...

mancano stay free, lost in the supermarket e garageland e poi siamo a posto

Anonimo ha detto...

ciao, complimenti per la scrittura scorrevole, motivata e "passa sensazioni".
prima o poi vengo a sentirvi. Nel frattempo continuo a seguire il tuo blog.

gianpiero

M@uz ha detto...

Grazie, così mi lusinghi!!! Ci vediamo in concerto allora prima o poi, ci conto...