02/04/07

Grazie e arrivederci!

Maledizione, il nostro calendario di concerti langue e noi, veri strateghi del marketing, abbiamo deciso di usare una sola sera alla settimana per provare mentre in una seconda sera andiamo ad esporre i nostri sorrisi iperconvincenti in giro per locali nella speranza di rimediare qualche data. Così venerdì scorso è ripartita la carovana, ritrovo a casa mia, ci prepariamo come se andassimo a vendere intere enciclopedie (alla fine anche vedere uno spettacolo rock è commercio, solo che le enciclopedie istruiscono, i concerti rock invece rimbecilliscono) e si parte. La faceta combriccola si compone della band al completo, a parte Il Gatto Fabio che per ovvie ragioni se ne sta nella sua beneamata metropoli anzichè sorbirsi centinaia di chilometri, con l'aggiunta dell'Angela la quale, a suo stesso dire, non ci sopporta letteralmente più. Ci odia proprio, cominciamo benissimo. Dopo la prima mezz'ora di macchina entriamo nel primo locale che abbiamo stabilito di visitare, già da fuori, sulla parete, scritte brasileire promettono delizie latine. Ahi. Sia detto per inciso, come gruppo discordiamo su moltissimi argomenti, ma se c'è una cosa sulla quale siamo più che in sintonia è che il latino americano ci fa venire semplicemente il voltastomaco. Anche come percussionista, non lo apprezzo nemmeno dal punto di vista strettamente tecnico. Ogni brano mi dà profonda irritazione, non riesco proprio ad ascoltarlo, preferisco un' orchestra di liscio, quando vedo intere comitive di ballerocci che si divertono ascoltando questa musica dimenandosi come i bruchi delle pesche comincerei a buttare molotov dappertutto. Comunque sfoderiamo la nostra faccia migliore ed entriamo. Poca gente, in sottofondo una canzonaccia, per l'appunto latinoamericana, incontriamo il padrone del locale che con un'aria a metà fra il gatto e la volpe (è uno che sa fare il suo mestiere) ci spiega che il gruppo rock è anacronistico, non va più di moda, meglio il DJ che mette su qualche base latina così la gente balla e gli riempie il locale e non se ne va quando la musica inizia come succede col rock. Grazie e arrivederci. Ripartiamo alla volta del biellese. Un'ora e qualcosa più tardi entriamo nel secondo locale; non riusciamo a parlare col gestore a causa della confusione: il posto è stragremitissimo di gente, anche fuori sulla strada c'è una folla di avventori. Qui si fa musica dal vivo (guarda caso rock) e stasera suona un gruppo di nome So Deep (molto molto bravi, vale la pena sentirli) che aprono il concerto con tre brani che suoniamo anche noi, la reazione della gente è positivissima, viene voglia di scattare una foto col cellulare e poi ritornare al locale di prima per chedere se il rock è davvero morto o se, come dice giustamente Andrea, dove si suona latino americano ci sono solo un po' di ragazze che sculettano ochescamente per la gioia del rimanente pubblico maschile (equivalente di solito al quintuplo delle presenze femminili) al quale pubblico maschile della musica non gliene frega niente, anzi, poi magari va a casa a sciacquarsi le orecchie con gli Iron Maiden. Oppure se veramente i gusti della gente cambino geograficamente e noi siamo finiti nel centro della zona dove la musica dal vivo non fa più tendenza, meglio i DJ (mai sentito dire di un DJ com'è bravo? Ne conoscevo uno che si ostinava a dire che la sera andava a suonare e che aveva perso diversi lavori perchè imponeva la musica techno-trance che ascoltava lui. Un DJ suonare? Non so se sia a conoscenza di tutti, comunque chiarisco che i DJ non suonano musica, la maggior parte delle volte, specie i nostri DJ di piazza, mettono su musica suonata da altri e che viene registrata, tramite una sofisticata tecnologia, su un supporto circolare con un lato argenteo chiamato Compact Disc o più comunemente CD; i Dee Jay più bravi certo, suonano o mixano LP, alcuni addirittura scrivono musica, ma sono pochi...).
Terzo locale, birreria simil yankee simil ritrovo di bikers, simil puzza che pure qui sarà dura. Il gestore pare un tipo simpatico, alla mano e proprio con una stretta di mano ci comunica che ci terrà presente per la prossima stagione, ma nel frattempo ci propone di partecipare ad un motoraduno. La cornice sembra ottima e soprattutto ci colpisce quella postilla che suona come un "nessun guadagno per le bands, però il costo dell'agibilità ENPALS è a carico dei gruppi partecipanti" (anche questi dovrebbero finirla con queste agibilità, ne parlerò e bestemmierò approfonditamente in un prossimo post) . Ah però, che figata. Grazie e arrivederci. Quarto locale, il buttafuori ci dice che sono 5 euri per entrare, con consumazione obbligatoria, replichiamo che siamo venuti solo a parlare con il proprietario per fissare una data, gentilmente ci lascia entrare senza sfilarci la colonna vertebrale e frustarci con quella. Dentro c'è una tribute band ai Litfiba (ehhh, poco da fare, l'unico rock dal vivo che la gente sopporta sono Vasco, Pelù ed il Liga, comunque anche loro sono molto bravi) pare che ci sia un mezzo gancio qui, lasciamo il materiale in visione e ci allontaniamo. Uscendo salutiamo educatamente il buttafuori: grazie e arrivederci. Quinto locale, si torna dalle nostre parti, il navigatore di Andrea (nostro insostituibile compagno in queste sere in cui si parte senza sapere bene dove andare) crea una rotta tutta per noi in mezzo a prati veramente bui e zone industriali vagamente minacciose. Peccato che non segnali pure i dossi sulla strada, autentiche minacce che il buon Simone alla guida tenta di sottovalutare nonostante i nostri ripetuti e velati accenni alla sua guida lievemente schizofrenica. Quinto locale, dicevo, di nuovo nella nostra zona, agghindato da vero saloon ed all'interno del quale, davanti ad una decina di avventori, forse meno, un gruppetto di uomini e donne vestiti da cowboys stanno eseguendo dei balli country. Ognuno è libero di perdere tempo come vuole, credo che questi facciano parte di una scuola di ballo a tema, anche se non sono propriamente ragazzini, comunque mi scappa un mezzo sorriso quando mi sfiora il pensiero che questi quattro signori, quasi in scala di altezza che ballano country in un saloon, sì insomma, mi sembrano i fratelli Dalton di Lucky Luke! Almeno non è una cosa che si vede tutti i giorni però. Comunque, per farla breve, anche qui il gestore sta pianificando alcune cose, soprattutto permessi, e appena ricomincerà a far suonare senz'altro ci contatterà. Grazie e arrivederci.


L'alba delle due del mattino passate, pure il navigatore non parla più dal sonno, qualcuno è già a cavallo fra il nostro mondo e quello dei sogni, Simone sottolinea la tristezza di una provincia che per risollevarsi balla il country imitando così la tristezza di un'altra provincia più lontana. A quest'ora la filosofia nei discorsi del rientro è quasi palpabile, grondiamo saggezza dalle punte dei capelli e Seneca in persona può lucidarci le scarpe e baciare il suolo dove passiamo. Fra poco saremo a nanna, la prossima volta magari puntiamo verso Aosta, per adesso grazie e arrivederci.

PS: ohè !!! Ho avuto un migliaio di visitatori, sono lieto di avervi avuti qui su questo mio piccolissimo angolo di mondo... Grazie e arrivederci, stavolta sul serio!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello!
faccio parte dei mille!


(tu non fare la mia fine, voglio vedere tracce di ribellioni canavesane su internet)

Anonimo ha detto...

incompatibile resta cn noi x un altro anno

incompatibile tribute bloggers