02/12/06

25 Novembre 2006 Concerto a Robassomero

Sono definitivamente morti i calori estivi, quando si partiva per andare a suonare muniti di tshirt e asciugamano, chi ci ha seguiti lo sapeva: belle serate all'aria aperta, se si eccettauno le zanzare che ora per fortuna sono sparite, e luce fino a tarda ora. Si può dire che abbiamo inaugurato la mala stagione (che però a me, chissà come mai, piace un sacco) sabato scorso recandoci a suonare in un celebre pub di Robassomero denominato Robin Hood. Due eventi eccezionali fanno da corona alla serata: il primo è il compleanno di Martina, figlia quattroenne del nostro buon cantante Andrea, il secondo è la partecipazione straordinaria de Lalaura che stasera ha deciso di venirci a fare compagnia. Come consuetudine quando mi reco da quelle parti, mi perdo durante il tragitto. Incrocio un paio di manifesti della band messi per strada mentre raggiungo il locale ed è una sensazione sempre piacevole. Lo faccio presente a Lalaura la quale cade dalle nuvole avendoli scambiati per manifesti del circo. Sono dubbioso se allora i richiami pubblicitari abbiano raggiunto il loro scopo o meno, abbiamo a che fare coi clown ben più del visibile, ma cerchiamo comunque di mantenere un certo contegno. Fuori Ciriè, come sempre, ecco la perdita improvvisa della rotta; ci aggiriamo, io a Lalaura, praticamente solitari immersi dentro un tempo da licantropi in mezzo a folte e buie boscaglie, cellurchiamo gli altri che mi danno indicazioni che paiono rassicuranti ed invece non lo sono, una deviazione improvvisa mi conduce al largo dei bastioni di Orione, credo di essere in un ritardo mostruoso e quando, finalmente, arrivo a parcheggiare nello spiazzo che antecede il locale mi accorgo che sono il primo, gli altri tre SIDE, con generi femminili al seguito, stanno gozzovigliando in un bar poco distante avendo ricordato una delle caratteristiche del locale che io avevo dimenticato: qui il tempo viaggia per conto suo, se alle nove di sera negli altri posti hai già fatto i sound check, qui ti hanno (forse) appena aperto la porta... Scendo dall'auto per saggiare il terreno e mi rendo conto improvvisamente di non avere più sedici anni: il freddo, pur non essendo siberiano, mi si chiude addosso al cranio, la capelleria ancora semiumida dalla precedente docciazza fa il resto e in un attimo è mal di testa. Peggio di fare un concerto col mal di testa c'è solo il pizzicarsi la rubinetteria con la lampo dei jeans (non saranno molti che l'han provato, ma chi l'ha fatto certamente lo ricorda...). Nel giro di un tempo ragionevolmente lungo arrivano gli addetti all'apertura del locale, ci fiondiamo dentro ed iniziamo a sistemare l'attrezzatura. Come la volta precedente sono letteralmente soffocato dalle frequenze basse, l'ampli di Simone è a un metro scarso da me e quando suona mi pare di avere un motoscafo in tasca. Per attenuare il problema mettiamo anche la chitarra di Fabio in spia, che per avere un volume udibile sopra i bassi deve sparare ad un volume sensazionale. Andrea intanto se la ghigna vedendo come i decibel intorno alla batteria mi stanno letteralmente spettinando. Una volta tutto piazzato è giunto il momento di dedicare spazio a Martina (presa in carico fino a quel momento dalle fanciulle che ci seguono) e parte il rito della consegna e dell’apertura dei doni e dell’immancabile, spettacolare torta. Al momento attuale non ho figli, e credo di non volerne avere (sul perché, sul come e se sia giusto o no ne parleremo un’altra volta) ma credo che se ne avessi li porterei con me ai concerti. Diamine, hanno l’aria di divertirsi un sacco i bambini di adesso, non sono piagnoloni sonnolenti come noi da piccoli che dovevamo sempre stare attenti a tutto, non prendere caldo, né freddo, mangiare o dormire a ore precise se no rincretinivamo (e tanto bene non siamo poi venuti lo stesso): questi fanno le ore piccole, stanno in mezzo a qualunque tempo, non hanno paura di niente. Quando ero piccolo per sbaglio ho alzato il volume del televisore in un attimo di silenzio, era un televisore in bianco e nero coi pulsantoni ed i potenziometri per il volume, oggi sembrerebbe uscito dal laboratorio di Frankenstein, altro che technicolor. Bè, insomma ad un certo punto è partito l’audio (era la sigla d’inizio delle trasmissioni della RAI, quella con l’antenna che scorre e finisce in mezzo alle nuvole, per che se la ricorda) il volume mi ha talmente atterrito che sono scappato nella stanza adiacente in preda a timor panico fino a quando mia madre non è venuta a recuperarmi piangente. Ora guardo questo affare minuscolo datato quattro anni che salta davanti ai finali ai quali suo padre sta dando da fare con “Back in Black” e mi dico, certo che sono cambiate un bel po’ di cose in trent’anni, chissà come sarà tutto fra altri trenta e se riusciremo a vederlo (di tanto in tanto mentre suono mi abbandono a filosofeggiamenti, ecco perché talune esecuzioni possono risultare imprecise: è la dimostrazione che il pensiero conduce alla regina del nostro mondo che è l’imperfezione). Comunque, a parte un’avventore un po’ fastidioso nella prima parte del concerto ed una birra rovesciata sul Mesa Boogie di Fabio nella seconda, tutto va bene e giungiamo al termine. Stavolta non abbiamo molta intenzione di fermarci, il mio mal di testa è passato, ma ho bisogno di dormire. Fabio e Simone ritengono che il concerto non sia stato eccezionale, anche se, inutile negarlo, ci siamo divertiti a suonare. Si ricarica e si torna a casa, altre birrerie ci attendono. Altri decibel, altri avventori e altre serate di nebbia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E la piccola? Mi stavo appassionando cosa ha fatto? Ha ballato fino alla fine del concerto? Notizie notizie, non puoi lasciar la suspense?
Inoltre Lalaura cosa ha fatto? La tata? :-) Se si, ci sono foto da linkarmi così le uso per ricattarla?
A presto ...........

M@uz ha detto...

Ti dirò: la piccola ha ballato fino alla fine del concerto, anzi, il nostro cantante ha fatto notare al pubblico che all'una e mezza sua figlia di quattro anni era l'unica che stava ancora ballando e questo era un po' vergognoso. Lalaura non ha foto perchè ha finalmente recuperato la macchina digitale ed è toccato a lei stavolta di fotografarci e nessuno di noi, egoisti, ha fotografato lei per questo foto da linkare qui non ce ne sono, sul sito della band invece (www.theweirdside.com) la gallery è stata aggiornata. Su questo blog del cavolo è un casino inserire immagini faccio una fatica bestiale, giuro, a postare le foto: non le accetta, devo ridimensionarle, rinominarle, spostarle, salvarle ottomila volte, non ce la faccio più... Ecco perchè a volte ci sono le scritte e non le immagini: devo aspettare che sua maestà il server del cazzo decida di accettarle...

Anonimo ha detto...

Va bene allora niente foto compromettenti! ah e poi non dire che non vengo a vedere il blog e a postare commenti eh! PS: per le foto mio fratello usa l'appoggio di flickr!
Prova.... e poi potresti usare you-tube per i filmati!