Credevo fosse più antipatico a sentirne la voce al telefono. D'altra parte non penso sia facile continuare a vivere nel razionale quando involontariamente si è già passato il limite ed ora si sta dall'altra parte. Comunque è prenotata, come ci serviva, un weekend lontani da tutto e con una curiosità insana da soddisfare, di quelle che sarebbe meglio lasciare irrisolte. C'è ancora neve sul sentiero, dobbiamo lasciare le automobili e proseguire a piedi, lui ci accoglie fumando una pipa, camicia rossa felpata e atteggiamento gioviale quel poco che basta. Due le stanze, una cucina con una stufa a legna e pochi e vecchi mobili laccati di bianco ed una camera dove subito ammucchiamo i sacchi a pelo e le coperte. Ci mostra la rimessa da dove poter prendere altri ceppi di legna, casomai servissero, e prende commiato. Ha uno sguardo superiore e un po' triste. Niente luce, niente acqua corrente. Fa freddo, la serata passa silenziosa, tutti siamo venuti qui per un motivo, nessuno vuole che gli altri sappiano qual'è. Siamo seduti intorno al tavolo, rischiarati da una luce di candela. Nessuno ha niente da dire. Apparentemente ognuno si sta guardando le mani, ma in realtà questo è solo quel che si vede da fuori. Dentro invece ciascuno sta compiendo un percorso a ritroso nel tempo, cercandone fra le pieghe il motivo che lo ha spinto in una stamberga abbandonata, irraggiungibile dalle cose che fanno sentire sicuri e al riparo, con la compagnia di altre persone che non conosce. Il mio percorso dura più a lungo degli altri, sono più lento a camminare con la memoria, quando arrivo al punto di partenza decido che il premio consisterà in un ultimo bicchiere di brandy, una bottiglia trovata nell'angolo della credenza e scampata a chissà quali altre traversie. I miei compagni dormono, di un sonno innaturale, sospetto. Non si svegliano quando incespico entrando al buio nella stanza, non si svegliano neanche quando accendo altre candele per fare luce. Semplicemente, non si svegliano. Quel rumore che è stato un sottofondo impercettibile per tutta la sera ora assume un contorno più preciso. Sono passi. Passi che si avvicinano nella neve. C'è un cielo liquido e stellato da annegarci dentro e una luna enorme e glaciale illumina il paesaggio intorno, dalla finestra solo la massa nera degli abeti è indistinguibile dal resto della notte, ma
altre cose più nere degli abeti si muovono lentamente fra le ombre. Il rumore dei passi cessa davanti alla porta. Essi sono arrivati.
18/05/09
Bronzo.
Pubblicato da
M@uz
alle
18:54
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4 commenti:
un altro gran bel post.
Grazie. Nient'altro che un sogno che ho fatto e che si sta avverando con precisione. Stanno arrivando.
bello e inquitante.
considerato che il sogno di cui parlavo di là consisteva più o meno nel fatto che ero gravida e che non avevo idea di quale dei produttori potesse essere lo spermatozoo, non sono tranquilla.
any
Vai tranquilla, lo sai che lo Spirito Santo agisce in modi misteriosi !
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