12/04/09

10 Aprile 2009 Concerto a Rivarolo

Ci sono faccende che iniziano e vanno a finire lontano, altre iniziano e girano intorno a dove sei fino alla fine, molte partono da qualche altra parte e transitano nella tua zona per un po', ma nonostante questo hanno connotati molto diversi dalle tue e la loro familiarità è dovuta solo ad un errore di percezione. Mi sono svegliato con quest' idea venerdì scorso, ultimo giorno lavorativo prima di entrare nel rinomato club dei cassaintegrati (e sia detto per inciso, mal comune mezzo gaudio un cazzo). Se sul fronte lavorativo le cose non vanno proprio alla grande, di tanto in tanto invece con i Bizzarri si va a frollare le orecchie a qualcuno. Reduci quindi da un motoraduno tenutosi la settimana scorsa (grazie alla Brotherhood MC che ci ha ospitati in modo superlativo) ci si ripresenta questa sera in un locale in quella che, pare, stia diventando la capitale del Canavese. La premessa è che suoneremo con orario ridotto e volume da vasca da bagno, dato che il posto si trova abbastanza in centro ed in compagnia di vicini permalosi. Purtroppo non riusciamo quasi mai a mantenere questi impegni, ma ci si prova, un proverbio inglese dice who pays the piper calls the tune per cui non è saggio disilludere le aspettative di chi ti chiama a suonare. Così inizia la sarabanda del facchinaggio, lo spazio destinato a noi non è molto ampio, anzi, a fatica riusciamo a piazzare tutto (sacrificando anche una lampada a plafoniera, nel senso proprio di facendola a frammenti - la rinomata manualità di Simone è passata alla fase distruttiva dopo essere rimasta a lungo in un limbo di semplice fase improduttiva). E poi, come sempre, l'attesa. Lì ti rendi conto in parte di dove sei, trovi i punti in comune fra tutti i posti dove sei stato a suonare. Cambiano le sedie a anche i tavoli, cambia la gente, la disposizione delle stanze, la tinta sui muri. Cambia l'acustica da un posto all'altro, il modo in cui si sente fuori e anche il modo in cui ci si sente dentro. La prima sorpresa è una vecchia conoscenza che ora fa parte dello staff attuale, partiamo già paraculati, la seconda è che la birra DUFF (quella di Homer Simpson, per intenderci) esiste veramente e ne assumiamo una buona quantità per essere sicuri che non si tratti di mera illusione prima di passare direttamente all'assenzio. Ultima sorpresa è che in fondo suoniamo, oltre l'orario consentito e con un volume al di sopra del pattuito, ma siamo talmente ricchi di fortuna e fiducia che questo non causa nessun problema. Quello che rimane dopo un concerto è sempre in gran parte legato a cosa succede durante, a quali aspettative si sono soddisfatte e quali scrupoli trovano invece il modo di ripresentarsi anche in seguito. Abbiamo suonato bene stasera, non abbiamo litigato e abbiamo fatto molto tardi insieme, abbiamo riso parecchio, come non facevamo da tanto tempo, in mezzo a progetti strampalati che sono un buon combustibile che non si esaurisce mai. Eppure al di fuori di questa sfera dorata, mi rimane la convinzione che quando piove tutte le strade del mondo si assomiglino e diventino un labirinto di asfalto bagnato. Anche stasera ha piovuto.

2 commenti:

incompatibile ha detto...

molto bella la foto. dove l'hai fatta?

M@uz ha detto...

Boh, sai che non ricordo? Forse in Val di Lanzo, ma non ne sono sicuro...