01/11/08

Col cavolo...

Mi piace il giorno di Ognissanti perchè spesso trovo il clima suggestivo. E lo so che adesso si potrebbe pensare -ma guarda questo, blablabla, come fa a piacergli il giorno dei morti e riblablabla-. Eppure è così. Mi piacciono il tempo uggioso e lievemente nebbioso, li preferisco al pieno sole che ti essicca come una mummia o alla pioggia che da noi sta diventando talmente frequente che mi stanno venendo i piedi palmati, tipo l'uomo di Atlantide. E poi la notte prima del giorno di Ognissanti è Halloween, un'idea e una tradizione che a me piacciono, anche se non posso andare a chiedere dolcetto o scherzetto in giro alla mia veneranda età, pena l'assunzione di una inchiavardata di mazzate sulla colonna vertebrale (ma vedi che scena -ven si brut badaloch che tal du mi 'l doss e la schers - omone roteante minaccioso un badile). Infine, last but not least, la zuppa di cavoli che prepara mia madre e per la quale sarei in grado di commettere omicidi (Lalaura non perde occasione per rinfacciarmi la mia mammonità-dipendenza in campo alimentare, specie in questo frangente). Diciamo che la tradizione del "piatto povero" è stata un po' travisata e le teglie realizzate per l'occasione sono farcite fino all'inverosimile, una quantità di ingredienti che nei deschi tradizionali si vedeva probabilmente nel giro di un anno intero, ma insomma, ad ogni forchettata di zuppa rimpiango di non essere ancora un bamboccione, di quelli che i nostri governanti prima creano e poi deridono. Infine il vino e le castagne (anche queste una volta erano pietanza povera, ora le vendono al prezzo degli smeraldi)... Non c'è che dire, sono di indole autunnale! Quest'anno niente musica ad Halloween, le date scarseggiano ed allora cosa c'è di meglio di una serata a cena fuori con amici? L'ideale per scalpellarsi via di dosso l'unto della settimana appena finita, con annessi e connessi - settimana che era già iniziata abbastanza male di lunedì con apoteosi il venerdì mattina, quando si inizia a piantare un chiodo storto è difficile raddrizzarlo- è rintanarsi in un SushiBar e trafugare dal nastro trasportatore tutto quello che si riesce, fossero pure orecchie di cane o spiedini di lucertole (per fortuna comunque niente di tutto questo) sotto lo sguardo vigile dei cuochi e degli altri avventori più a valle lungo il nastro trasportatore, i quali ignorano ancora che al nostro tavolo abbiamo concordato in via segreta che loro avrebbero dovuto alzarsi ed andarsene muniti ancora di ciclopica fame. E poi via a spasso per le umide vie di una Torino stranamente quieta fino all'immancabile rientro notturno. In questa nottata ho perso l'uso dell'emisfero sinistro della faccia, credo sia un'otite, queste ultime fredde mattine ed alcuni occasionali passaggi sotto la pioggia con temperature scomode forse stanno sortendo i loro effetti, ma hey, in fondo va bene anche così. Buon proseguimento a tutti, siate rispettosi e civili, siate sempre gentili con gli altri e con voi stessi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

echechezzo! c'era il compleanno degli stiliti a cuorgnè ad halloween

si è respirata della bell'aria anche da noi : )

Anonimo ha detto...

Burp

Any

Anonimo ha detto...

alla ricerca di ricette per ingurgitare anche le verdure che non amo, si potrebbe avere un'idea della ricetta della zuppa di cavolo mauzmammesca?
mannaggia le castagne...


pipù

Anonimo ha detto...

io sono uggiosa e anche lievemente nebbiosa:D

M@uz ha detto...

Ah Frank lo so, ma io ho preferito disertare (prendendomi tutti i loro insulti peraltro) per andare a cena fuori con la mia signorina, un caro amico e ...

...la Any, infatti, che ancora sta metabolizzando il polipo sul riso (ma non male vero?)

Pip, don't worry, non è complicata da fare, ti mando una mail con la ricetta, in sostanza piglia del cavolo e mettici insieme tutto quello che ti è rimasto (principalmente servono il cavolo verza stesso medesimo ragù, brodo di pollo, pane raffermo e parmigiano), metti in una teglia e inforna!

Ipo, tutto ciò è molto buono: più sei nebbioso dentro e meno perdi l'orientamento nella nebbia fuori...