E pensare che l'attività musicale prevacanziera era quasi finita, invece, a sorpresa, per una serie di incomprensioni colossali, ci viene piazzata una serata sabato 26 in Val d'Aosta, in un locale a una decina di chilometri da Gressoney. La sera prima ci eravamo esibiti in un locale di Cafasse e prima di poter terminare lo spettacolo abbiamo dovuto smontare e riporre tutto in macchina per via di un temporale imminente con annesse precipitazioni atmosferiche e a nulla è valsa la buona volontà della Any che per un paio di canzoni ha retto un grosso ombrellone della Algida, mi pare, sopra ai miei tamburi, un po' come le Paddock Girls dei gran premi. Quando i piatti della batteria hanno cominciato a subire le prime gocce d'acqua l'orologio ha detto stop, va bene il rock, ma nessuno vuole sacrificare il proprio strumento. Insomma, fra una cosa e l'altra mi arriva una telefonata del Simone il quale convoca la band per la serata sbucata fuori all'improvviso. Io ci sono. Lui c'è. Luca c'è. Andrea non c'è, parte per andare chissà dove in un posto che ha già prenotato, che il diavolo se lo rabelli in tutte le posizioni. E allora che si fa, ormai per dire di no è tardi e poi rischiamo che non ci chiamino più un'altra volta, quindi passiamo l'informazione a bands amiche, casomai qualcuno volesse coprire la serata. L'impresa si rivela difficile, qualcuno è già in ferie, uno è in ospedale, altri sono rimasti chiusi dentro la lavatrice mentre facevano un'orgia, insomma, non si trova nessuno. Le idee geniali, come sempre, vengono nei momenti critici e noi che siamo maestri in deficienza non troviamo di meglio che andare ugualmente. Noi tre più due amici: Elena Datta, prodigiosa cantante soul/jazz/funky nonchè webmaster del nostro sito ufficiale e Stefano Barbierato, ex canta
nte dei Sistema e amico di vecchia data. La notizia del concerto viene diffusa il mercoledì, solo tre giorni prima, giusto il tempo di abbozzare una scaletta e distribuire qualche CD, il compito del vocalist viene diviso: una manciata di brani li farà Elena, un'altra manciata Stefano, qualcuno io e qualcuno Luca. Non c'è tempo per pentirsi, ma decidiamo di esercitare sotto mentite spoglie, inventiamo un nome di fretta e Simone lavora tutta la notte per preparare le locandine (ci chiameremo ROGUES come i cattivi de I guerrieri della notte). Partiamo alle sette di sera, con un sole un po' apocalittico ci ritroviamo tutti a Pont St. Martin al casello dell'autostrada e lì confessiamo reciprocamente di avere tutti una gran quantità di farfalle nello stomaco: non abbiamo nemmeno provato insieme una volta. Comunque siamo in ballo e si balla, mi arriva un SMS di Fabio che dice: "Siete pazzi. Se esiste un Dio dell'improvvisazione stasera sarà con voi, se non fossi fuori Torino verrei a cantare un pezzo anche io...". Quaranta minuti più tardi siamo a destinazione, il tempo è decisamente cambiato, fa un freddo porco e piove quassù. Il posto è un'ex discoteca, c'è un bel palco gigante con tanto di camerini ed è molto grande, ci vorranno credo duemila persone per riempirlo tutto. In sottofondo l'onnipresente latinoamericano. Montiamo l'attrezzatura più in fretta possibile, ma ci accorgiamo che ci manca una ciabatta per la corrente. Primi sacramenti, il proprietario ci viene incontro trovandocene una. Il problema insormontabile ci si presenta quando ci accorgiamo che le casse in dotazione all'impianto del locale non sono compatibili col nostro mixer, il finale di potenza si trova in una cabina di regia quaranta metri più in là e non abbiamo cavi cosi lunghi da poterlo usare. I cavi dell'impianto fisso invece sono cablati nei muri e non si può smontare il finale. La faccenda è molto seria, non riusciamo a venirne a capo, tornare a casa a prendere un paio di casse nemmeno a pensarci, non siamo mica dietro l'angolo. Stefano è un genietto dell'elettronica, si dà da fare con un saldatore (rimediando anche una bruciatura alle dita) per poter usare i cavi dell'impianto in un submixer che si trova in regia, ma anche qui qualcosa va storto: dopo aver trafficato per più di un'ora e aver compatibilizzato gli ingressi, il segnale dal mixer del palco non arriva a quello in regia, forse i topi si sono mangiati il cavo sotto il pavimento o chissà che altro è capitato. Intanto il tempo passa e il nervosismo sale. Un cavo resta inoltre incastrato in una ciabatta e malgrado gli sforzi di Stefano e Simone sembra non volerne più uscire. Da dietro le tende del sipario si sentono distintamente i commenti della situazione, dei quali "Tutte stasera succedono" e "Non c'è ne una che gira per il verso giusto" sono i più pacati. Sugli altri è meglio soprassedere. Ho incontrato Simone che vagava per i camerini con lo sguardo assente e che ripeteva
come in un mantra "Mi sembra di vivere in un incubo, mi sembra di vivere in un incubo, mi sembra di vivere in un incubo..." La soluzione per trarci d'impiccio arriva da Elena, la quale telefona ad un amico che ha una sala d'incisione a tre quarti d'ora da qui il quale, per fortuna è a casa e non ha niente altro da fare, ci porta sul posto un finale di potenza e si porta anche un amico col quale ci aiuterà a preparare i suoni prima del concerto. Il trucco funziona, le ultime fasi sono le più concitate della preparazione, i fonici entrano trasportando il finale e noi li accogliamo come un'equipe medica aspetta un cuore da trapiantare all'ultimo minuto. Alla fine tutta la preoccupazione per i brani non imparati a menadito è passata in fondo alla lista delle priorità, l'importante è iniziare. Ed infatti iniziamo, a mezzanotte, con un'ora e mezza circa di ritardo sulla tabella di marcia, lo staff del locale non pare molto contento, ma che diavolo, un contrattempo può anche capitare. Fortunatamente gli amici di Elena non chiedono rimborsi nè altro, loro sono professionisti, su queste cose ci vivono e avrebbero potuto comodamente chiederci un compenso in cambio del loro aiuto, senza il quale il concerto sarebbe stato annullato e se avessero deciso di farsi pagare, non so nemmeno se sarebbe bastato l'ingaggio dell'intera serata per coprire le spese. I services ed i fonici si pagano cari. Insomma, abbiamo smosso un sacco di persone pur di fare questo concerto, è vero che siamo in ritardo, ma ci siamo dannati l'anima per farlo, più di così non potevamo. La paura di una cattiva esecuzione svanisce man mano che lo spettacolo procede, io cerco di fare del mio meglio sui brani che mi sono affidati, ma si sa, io sono un po' un cantante da vasca da bagno. Luca invece ci sa fare, canta bene direi e tiene testa facilmente ai suoi brani. Elena e Stefano naturalmente hanno studiato e si sente, procedono con una padronanza invidiabile ed i suoni credo che da sotto vadano bene. Ci sono solo tre incertezze degne di menzione, comprensibile, tutte comunque recuperate all'istante senza troppa tribolazione ed alla fine della scaletta abbiamo suonato più di due ore. Il brano che mi è piaciuto di più in tutta la serata, senza nulla togliere agli altri, è stato "The Passenger" di Iggy Pop, interpretato magistralmente da Stefano, sembrava una canzone fatta per lui, l'assurdo è che non fa parte del nostro repertorio e non l'avevamo mai suonata. Improvvisata sul momento, anche grazie alla sua facilità di esecuzione, l'effetto però è disarmante (adoro la versione di Siouxie and The Banshees). Mi sento in dovere di ringraziare veramente di cuore queste quattro persone che si sono unite a noi in uno sbattone senza senso per farci salvare la faccia. Direi che nonostante la titubanza iniziale il concerto è andato alla grande, anzi alla
grandissima considerando le premesse, alla fine anche lo staff aveva rimosso il broncio, un avventore ha fatto i complimenti a Simone (un evento eccezionale questo, di solito i bassisti non prendono mai complimenti) e forse ci chiameranno presto a suonare nuovamente. Che altro volere di più?
28/07/08
The show must go on...
Pubblicato da
M@uz
alle
23:45
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5 commenti:
ahahahha grandissimi!
:D
O______O'
massimo rispetto..
Any
ziofanale, ma la Any con l'ombrellone sotto il temporale????
Pipuffa
Esatto! Proprio la Any che munita di un solo ombrellone faceva scudo contro la forza implacabile degli elementi della natura !!!
Ma se non ci fossero le donne !!! .... carino il raccanto .. me la ero dimenticata sta cosa !!! .. spero di riuscire a vedervi presto. Un affettuoso saluto alla fantastica Band ...
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