23/12/07

STALKER

Adoro le ambientazioni postnucleari, anche se so che non dovrei, sono come quelli che ammirano le armi e i carri armati sapendo che sono strumenti di morte, insomma una deviazione. Qualcuno mi ha passato questo videogioco che si chiama proprio S.T.A.L.K.E.R. e che si svolge in un dopo Chernobyl alquanto allucinato, ovviamente in parte esagerato per permettere una giocabilità degna di un First-Person-Shooter che si rispetti. La software house produttrice (GSC Game World / THQ) è stata naturalmente subito stigmatizzata con l'accusa di aver speculato sui misfatti e sulla tragedia della centrale sovietica per una pubblicità a basso costo. Vengo a scoprire però che le ambientazioni sono molto fedeli, addirittura i personaggi, le uniformi ed i veicoli sono estremamente verosimili a quelli impiegati per le operazioni di contenimento, il cui fallimento supera di gran lunga il cinismo di un videogioco, così come alcuni animali mutati apparsi in zona. Ma voglio sapere dell'altro e così scopro con mia grande sorpresa che STALKER è il titolo di un film sovietico del 1979 (Ctankep) di un regista che si chiama Andrej Tarkovskij - tratto da un romanzo addirittura del 1971- e che è stato quindi girato sette anni prima della catastrofe di Chernobyl, forse che negli anni settanta già si prevedeva quelllo che sarebbe successo? Quelli che hanno previsto inoltre l'hanno fatto con una precisione inquietante. Ho visto le foto in rete di Pripjat, città costruita nel 1970 per dare alloggio ai lavoratori della centrale (dista 3 chilometri dalla medesima) e simbolo dell'imponenza industriale sovietica di quegli anni, era la città con più benessere, aveva due ospedali di cui uno pediatrico ed addirittura un teatro, un luogo da esporre con orgoglio. Fu invece evacuata nell'86 per l'esplosione al reattore 4 della centrale ed ora è una città fantasma da 20 anni. Qualcuno gioisce nel vedere come gli animali, ora che non c'è più l'uomo, abbiano ripreso il sopravvento e la natura rigermoglia e gli alberi squarciano l'asfalto delle piazze ed i pavimenti delle case, dove pare che orsi e volpi abbiano le tane. Qualcun'altro fa notare che gli animali ci sono, ma sono mutati, i pini hanno gli aghi rivolti al contrario e sono troppo lunghi o troppo corti, le rondini nascono tutte albine e non sanno più fare il nido, i lupi sopravvivono perchè mangiano i cani randagi. Insomma, c'è qualcosa che non va. Alcune organizzazioni offrono escursioni turistiche nella Zona (pare che il costo sia intorno ai 400 euro a persona) in barba alle radiazioni, che comunque sostengono essere assolutamente non pericolose perchè il fallout radioattivo è stato portato in una direzione diversa dal vento. Sarà, però i militari ancora presidiano la zona, vi si accede solo con un permesso particolare e pare che la città sara nuovamente abitabile fra 600 anni, mentre le radiazioni spariranno del tutto fra 48000 anni. Circa 400 persone, dei 47000 abitanti originari, sono tornati di nascosto a Pripjat, si tratta perlopiù di anziani che hanno deciso di morire nelle loro case, coltivano la terra e mangiano alimenti altamente radioattivi, tuttavia quando è stato evidente che non se ne sarebbero mai andati, il governo sovietico ha messo a loro disposizione un servizio sanitario. I vecchi abitanti della città, quelli a cui era stato detto che sarebbero ritornati in tre settimane, possono tornare a vedere le loro case una volta l'anno, il 1°Maggio. Gli effetti sono ancora tutti al loro posto, essendo radioattivi non hanno avuto un gran successo sul mercato nero e gli sciacalli se ne son tenuti alla larga. Visto che Lalaura non mi vuole accompagnare alla centrale di Trino stasera telefono al mio amico Vladimir, chissà se me lo fa avere un permesso per Chernobyl...




A proposito, gli STALKER ora sono i tecnici che lavorano ancora in modo volontario all'interno della centrale, esponendosi ad un rischio elevatissimo di inquinamento radioattivo, per monitorare la situazione e non arrecare altro danno alla collettività. Naturalmente ho reperito il film (niente a che fare con un film d'azione, introspettivismo puro di quegli anni con un dialogo che è più poesia che regna su tutto, bravissimi gli attori ed eccezionale la fotografia) e l'ho guardato un paio di sere fa. Bellissimo. Al termine (dura 155 minuti) mi rivolgo alla Lalaura, liofilizzata sotto la coperta, ed espongo la mia domanda: "Cosa te ne pare di questo spaccato di società sovietica alla fine degli anni settanta? Hai capito i lati rappresentativi dei vari caratteri, lo STALKER in quanto figura manovrata dagli eventi che pare essere il detentore di un sapere che invece non ha e che viene di volta in volta diviso fra coloro che lo accompagnano, in questo caso il professore, che rappresenta il lato scientifico e razionale di una questione, e lo scrittore, che della medesima questione rappresenta invece l'aspetto più artistico e spirituale, è questo il senso del dialogo sull'indipendenza e sul disinteresse dell'arte che tengono mentre stanno per addormentarsi e... Ma Lalaura, mi stai ascoltando???"

La risposta della Lalaura al cinema sovietico del 1979 è stata con un fil di voce: "minchia..."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

questo post mi è piaciuto davvero tanto
è scritto bene
dal videogioco sei passato alla storia vera e al film

(poi la tua donna è la perla finale del post)
:D

M@uz ha detto...

Eh grazie, e grazie anche perchè ti sbatti sempre a lasciarmi un commento, che mi fa sempre piacere. Purtroppo questa storia di Chernobyl mi è entrata nel cervelletto e sto spulciando la Rete per raccogliere immagini ed informazioni, casomai poi organizziamo un pullmino, io l'ho detto, chi c'è c'è...