
Noi si suona a Borgofranco stasera, noi si suona come sempre un po' dappertutto. Questo locale è cambiato da un sacco di tempo, ma io è da un sacco di tempo che non ci vengo. Mai saputo che facessero suonare bands, credo abbiano iniziato da poco. L'arredamento interno è stato modificato così come la disposizione dei tavoli, la cucina è ottima e l'assortimento di birre (buone peraltro) è lodevole. Mentre Lalaura mi dà una mano a scaricare gli strumenti, Andrea ci comunica le tre date che ha fissato per il futuro. E' tornato single da poco e pare che questo gli lasci un po' più di tempo libero che saggiamente impiega andando a bussare alle porte di tutti i locali che incontra. Nessun commento sulla vita privata di ciascuno invece, credo che ognuno di noi abbia dei retroscena che a citarli sarebbero ben più variopinti della sterile cronaca di un concerto. Ma non è il posto nè il momento per cui lascio ciascuno ai propri dubbi con la consapevolezza che un gruppo rock è ciò che si vede su un palchetto dietro a delle luci o in una piazza semibuia al freddo, ma sotto la superficie si possono muovere idilliache visioni o agitare inquietanti ombre. E nella nostra seppur breve storia i nostri legami sono già stati duramente messi alla prova, reggendo alle forti trazioni, fortunatamente, come si dice,
cosa non ti uccide ti rende più forte. Piazziamo l'attrezzatura in fondo ad una sala di proporzioni non enormi ma ragguardevoli e ci inoltriamo nel pasto preconcerto. Mentre sono a metà tra il mio bicchiere di rossa doppio malto e la mia carbonara ecco che noto un angolo alla mia sinistra. Ha qualcosa di familiare e mi cala addosso un'onda di memorie. Ero seduto là. Ero appena tornato dal concerto dei GenRosso al teatro Colosseo di Torino e non avevo ancora nemmeno la patente. Dovevo tornare a casa presto, mi avevano raccomandato i miei, appena fossi ritornato indietro dallo spettacolo, ma il più vecchio della compagnia ci aveva convinti ad accompagnarlo a bere qualcosa anche se era tardi. E poi c'era la ragazzina che mi piaceva in gruppo con noi, potevo mica tornarmene a casa così, senza averci nemmeno provato. Ed infatti non ero tornato a casa, ma non ci avevo comunque provato, ero rimasto concentrato su una piadina ed un bicchiere di Cocacola, anche se la guardavo furtivamente, di nascosto. Credo siano passati diciannove o vent'anni, ma per lungo tempo, nei terrificanti giorni di scuola a tempo pieno che sono seguiti quest'immagine di avere avuto il mio grande amore dell'epoca seduto al mio stesso tavolo mi rendeva sopportabili molte cose. Come eravamo cretini una volta, contenti anche solo di potersi parlare per un'ora, o forse come sono cretini adesso che se non trombi la prima volta che ci si incontra, anche se hai quindici anni, sei un fallito, mah... Comunque per molto tempo non ho più bevuto una Cocacola così buona. Stop memories flood. Una mano mi acchiappa per la collottola e mi riporta nel 2007, sono ancora al tavolo mentre il resto della ciurma si è alzato per andare a recuperare un caffè, oltre a noi la crew composta Angela, Any e Lalaura che ci segue ogni qualvolta possibile e senza le quali forse saremmo molto più esposti agli attacchi di allupatissime fans, almeno, così ci va di pensare. Poi il concerto, la macchina ormai pare rodata e a parte un fastidiosissimo ronzio dagli amplificatori, dovuto forse all'impianto, la serata va bene. Facciamo anche conoscenza con varie persone appartenenti a due bands locali (vi dò i link dei loro siti:
http://www.myspace.com/agnesod poi
http://www.myspace.com/section9rock ed infine
http://www.myspace.com/iveterani; se non funzionano i links ricopiate il collegamento nella barra degli indirizzi ) con i quali ci si intrattiene piacevolmente a concerto terminato, ci fa sempre piacere incontrare e scambiare quattro parole con altri musicisti, non è vero che ci diamo un sacco di arie e trattiamo tutti con sufficienza, sono voci messe in giro da un paio di loschi figuri con i quali abbiamo avuto a che dire qualche tempo fa, ma posso assicurarvi che non è affatto così. E' molto tardi, Lalaura ha aprofittato di un passaggio di Angie per tornare a casa prima, mi incammino verso Baio Dora per evitare di passare in Ivrea, davanti la luna che mi invita ad un'altra notte di meritato riposo, dietro i fari degli altri tre Bizzarri che tornano ognuno al proprio nido. Ma quanti erano i Re Magi?
5 commenti:
i re magi sono 4 e portano oro, incenso, birra e redbull
Ah ecco, mi pareva infatti! Tuttavia in un salterio redatto da San Stanislao di Frangivalle nel sec. XV e riferito ad un canone ad otto voci, pare che la Redbull fosse contenuta in un vaso di rame in una mistura 2/3 Redbull e 1/3 vodka Keglevich, versione accreditata anche da testimonianze oculari che riferiscono di aver visto il Divin Bambino energico e particolarmente ridanciano dopo aver ricevuto i doni dei re d'Oriente...
sì, ma una chiosa del Beato Roboando di Sfrantecavilla lascia intendere che il quarto remagio arrivasse "di di là del mare" e annota come avesse "ricci sicut cordami de canepa" e in realtà il riferimento alla canapa ritorna spesso nel discorso...
oh ma guarda che anche a ME piacerebbe pensare che sarei oggetto ALMENO di QUALCHE sguardo ogni tanto se non pensassero tutti che sono la morosa di uno o più di voi, porcaccia zozza!!!
Any
Bè guarda, se proprio devo essere sincero ritengo tu sia fortunata che qualcuno dei lobotomizzati dell'ultima volta non ti abbia proprio guardata. A pensarci ancora adesso entrerei in quel posto con un lanciafiamme, per una volta ho visto cento persone tutte uguali, lo stereotipo del rincoglionimento collettivo che tanto predico. E non ditemi di non generalizzare che stavolta mi hanno veramente trifolato le palle ed ho tutto il diritto di mandarli a farsi fottere !!! Minchia, ancora il sangue alla testa mi sta andando...
sepperquesto ciai ragione (in realtà pensavo al pub precedente, quello dell'unplugged... uhmmmm beh no riflettendo bene anche lì meglio di no... chiedi a Angie del Bretella >____<)
Any
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