23/07/07

14 Luglio 2007 Concerto a Robassomero

... "Ma il rock'n'roll, il rock'n'roll... " a distanza di un giorno dall'ultimo concerto eccoci di nuovo semioperativi. Solo a metà perchè lo spazio per recuperare le forze (e le orecchie) non è mai sufficiente in questi casi. Il dopoconcerto per me di solito inizia dopo una mattinata a riprendermi dal coma, in genere mi viene bene dormendo, ed un risveglio da mummia egizia. C'è un bel da dire, ma la batteria non è uno strumento rilassante, dopo due ore e mezza a percuotere tutto quello che ti viene a tiro sembra di essere un pugile che scende dal ring, ecco perchè oggi, come decine di altre volte, ho le braccia a pezzi e tutto il resto sulla buona strada per andarci, ed ecco anche perchè alcuni fra i nostri divi, divuncoli e divetti fanno ampio uso di cocaina per tenersi su fra un concerto e l'altro. Non giustifico l'uso delle droghe, però mi rendo conto che suonare ogni sera davanti a decine di migliaia di persone, effettuare spostamenti immensi fra un concerto e l'altro ed in più non potersi permettere nemmeno uno sbaglio, un attimo di stanchezza, uno starnuto deve essere piuttosto faticoso. Certo, i compensi guistificano la fatica e molti di loro stanno andando incontro ad una pensione superlussuosa, ma andando avanti così non è detto che tutti ci arrivino... In preda a questi paragoni per nulla gratificanti racimolo quel che resta de Lalaura (che dopo la notte brava appena trascorsa ha dovuto pure recarsi al lavoro, sua fedeltà alla causa), passo a far da guida alla neoarruolata Any che ci segue in auto e mi dirigo verso il Robin Hood, con la ferma intenzione di sbagliare strada, come tutte le altre volte. Piuttosto diciamo che inserisco il pilota automatico, che se mi metto a pensare mi viene in mette tutta la mostruosità di cose che devo montare e smontare alla fine. Ma avrà un senso tutto questo, no? Non mi si dica che serve solo a divertirsi, per quello posso giocare a Monopoli senza problemi ed è pure molto meno faticoso. A fatica ritrovo la via e parcheggio all'ombra delle lussurreggianti fronde che circondano il Robin Hood. Non c'è ancora nessuno e anche solo scendere dall'auto mi pare una gran fatica. Ma ci provo. Ecco che uno ad uno arrivano gli altri Bizzarri, credevo di avere una faccia per nulla consona all'evento, ma vedo che anche gli altri stanno messi bene, pare che dobbiamo imbarcare i bagagli per andare in guerra. Eppure siamo in ballo e balliamo, siamo sempre contenti comunque di fare un concerto. Ricordo quando ci chiamarono per la prima volta a suonare qui, eravamo lusingati dalla cosa, in questo locale si suona spesso e quasi sempre si tratta di gruppi al di sopra della media, far parte di questa truppa ci dà soddisfazione. Questo dovrebbe essere il nostro terzo o quarto concerto qui. Stavolta sistemiamo gli ampli dietro la batteria anzichè di fianco. In questo posto il batterista si deve sistemare in una nicchia per suonare e basta un niente per far risuonare le casse tutte all'interno, così sembra di suonare la batteria nella cassa armonica di una enorme chitarra acustica suonata da un killer psicopatico con delle accette al posto delle mani. Invece ad un primo sound check le cose si rivelano molto migliori del previsto, stavolta ho l'ampli di Fabio a sinistra, quello di Simone a destra e la spia all'altezza delle orecchie, direi che da come sento io siamo perfetti. Via alla seconda ed ormai consueta parte della serata: il trucco. Ebbene sì, abbiamo deciso che d'ora in poi sarà così e non vogliamo cedere, anche se non c'è un posto dove truccarsi, per cui optiamo per i bagni. Naturalmente oltre ai sottoscritti c'è un viavai di persone che passano di qui per altri motivi (e forse dopo averci visti si sentono più stimolati) e questo è motivo di scambi di ilari osservazioni, poi si parte. La stanchezza riaffiora solo parzialmente, l'adrenalina supplisce egregiamente alla cocaina in questi casi (senza contare che se dovessimo anche mettere in fondo cassa le spese per gli stupefacenti non ci rimarrebbero i danari - già pochissimi - per poter fare altre cose) e diamo inizio alle consuete due ore e mezzo di concerto. Il locale non è strapieno, inizia a far caldo e la gente preferisce starsene fuori al fresco, però dopo l'esperienza della sera prima è comunque una bella sensazione suonare davanti a qualcuno. E forse il fatto che siamo reduci da un'altra serata, ci fa sgranare il repertorio senza intoppi, liscio liscio, compresa una nostra versione di "Tainted Love" dei Soft Cell mai eseguita fino ad ora dal vivo. A fianco alla batteria, ricordo pochissime altre volte in cui è successo, una bottiglia di acqua naturale. Disintossicazione. Siamo soddisfatti, appena carico in auto l'ultimo pezzo di batteria riemerge la stanchezza, tutta e senza pietà, stavolta non mi fermo per la consueta birra. Tutti si riparte, anche la sempiterna Any che aveva ventilato l'ipotesi di andarsene a metà serata ha resistito fino alla fine (grazie!) oppure ha dormito tutto il tempo e si è svegliata solo alla fine, comunque è ancora con noi, una sosta rapidissima per prendere un litro di latte fresco da un distributore automatico lungo la strada (anche i rockers bevono latte e poi è un buon rimedio contro le stragi del sabato sera -bevete latte così non vi spatasciate-) e via a nanna, stavolta sul serio, presto, prima che l'alba torni a bussare ai vetri...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

latte gratis per i lavoratori!

Anonimo ha detto...

Any aveva taaaaaaaaaanto sonno... scusateeeee...

M@uz ha detto...

Giusto Frank! Voglio che Epifani divenga il segretario della Confederazione Generale Italiana Lattedipendenti, che forse gli verrebbe anche meglio...

No problema Any, stiamo preparando un repertorio indicato apposta per conciliarti il sonno e renderti meno traumatico il risveglio...

Grazie ad entrambi per i commenti, pare che voi siate gli unici che passano di qui, Shiny Stat è un bugiardo...