19/01/07

13 gennaio 2007 Concerto a Sparone



Lo dicevo io... L'ultimo concerto mi ha condotto al letto intorno alle tre e mezza di mattina, circa centottanta minuti dopo ero di nuovo in piedi per occupare il mio spazio nei contribuenti del Paese e per aumentare il PIL della nostra economia. Inserito il pilota automatico, spazzolato quel po' di ghiaccio dal parabrezza, CD dei King Crimson (a basso volume dopo le legnate della sera precedente) e fari accesi, che potevano anche essere spenti, tanto a illuminare la strada bastavano i miei bulbi oculari che risplendevano di luce propria ed irradiavano tutt'attorno. Giornata pesante? Noooo, mi infilavo solo la micromina sotto le unghie per stare sveglio! Comunque a distanza di un giorno, siamo di nuovo fuori per un altro musical-party, vale a dire una festa compleannesca mia, di Andrea e di Angela allo Shannon Pub di Sparone. Tutto pare essere pronto: i due volenterosi (io mi escludo perchè, dopo aver abbandonato la dottrina panteistica mi sono rifugiato nella religione fancazzistica) hanno recuperato spumante quanto basta per ubriacare tutta la valle e tre torte pannose per un totale di chilogrammi sei, ognuna delle quali reca impressa una nostra effige di quando ancora eravamo giovani e fiduciosi. In più l'immancabile ballerina (stavolta è toccato a tal Rosanna) cui spetta l'infausto compito di dimenare e scuotere tutte le parti ballonzolanti anteriori per iniettare nelle vene degli astanti, intorpiditi dal lungo lavoro settimanale, quel po' di amor proprio che li porterebbe a staccare un attimo le labbra dal cerchio del bicchiere e recuperare quello straccio di ammuffita virilità, anche se elargita probabilmente attraverso occhiate bovine filtrate da capillari al neon... La serata parte male: in mezzo alle miriadi di comunicazioni ed insulti che la band si scambia nell'arco di una settimana, non ci siamo accordati su quando trovarci in zona. Risultato? Io arrivo con un'ora di anticipo a locale ancora chiuso, attendo per venti minuti in macchina con Lalaura (ampio numero di precisazioni "ora vedrai che arrivano, facciamo un sonnellino") poi, una volta realizzato che sonnecchiare in macchina alle venti di sera con temperatura inadeguata all'esterno e fame incombente non è la cosa migliore da farsi, parte lo sclero e ululando cristemadonne a tutto spiano rimetto in moto il carro a motore e cerco un bar. Trovati quanti? Bravi, indovinato, nemmeno uno, quindi mi ridirigo a valle e mi fiondo in casa di Simone ed Angela, da qualche giorno trasferitisi in zona. L'inveire parte a metà della prima rampa di scale e termina in salotto, dove per ammansirmi il bassista pieno di risorse mi mostra una serie di tavole disegnate da lui, parte di arte allo stato puro e parte di quando per qualche denaro in più disegnava fumetti pornografici anche per testate note nel settore (tutto il lavoro, anche quello hard, è assolutamente impressionante, un capo allo stato selvaggio, sono rimasto assolutamente stupefatto). Finalmente arriva l'ora di andare e ci si incammina. Vedo che i rapporti interpersonali si sono sacrificati un po' per lasciare spazio ad ansie divistiche e forse dovremmo recuperare la corda, dovrò parlarne con gli altri, intanto finiamo di montare e di fare i suoni. Orrendi, maledizione stavolta, per qanto si senta bene fra il pubblico, nella nostra zona è un caos senza speranza. Da sempre siamo però propensi a sacrificare il nostro ascolto in funzione di qualcosa di piacevole da fuori, così riprendiamo i cristemadonne da dove li avevamo lasciati e cerchiamo di inserire qualcosa nello stomaco, qualunque cosa, anche dei calzini bagnati. Non sarà facile visto che il cuoco del locale stasera ha dato picche. Peccato, faceva i calzini bagnati migliori del Canavese. La gente arriva numerosa, stavolta, anche amici nostri e della Lalaura, alla quale spetta il compito di coadiuvarmi nello scaricare/montare/smontare/caricare la batteria in macchina e di farci qualche foto durante la serata. Quando il locale è pieno iniziamo con la scaletta, purtroppo non ci siamo ricordati di stamparla così andiamo a memoria. A naso però suoniamo molto meglio dell'ultimo concerto, forse in quell'occasione la tensione di essere in un tempio della musica rock dal vivo in zona ci ha messi un po' a disagio. Partecipazione come sempre a macchia di leopardo, interrompiamo l'esibizione ed eseguiamo il taglio tradizionale delle torte, volano parecchie bottiglie di spumante. Qualcuno nel locale gradisce ed aprofitta di entrambe le cose, qualcuno solo dello spumante, qualcuno mi dice, all'offerta del brut, "grazie, ma non bevo". No? E quella pinta lì davanti cosa è? Aranciata? Pazienza, ricominciamo a suonare ed abbiamo ancora dodici bottiglie sigillate per un'altra occasione. Il resto della serata la passiamo divertendoci nel vedere che almeno il concerto viene bene, davvero rimpiangiamo di non aver suonato così giovedì scorso... Finiamo tardi, intorno alle due, lieti per come si suona, un po' amareggiato io per le relazioni che presto dovremo chiarire. Mi spiace per la ballerina, aveva bisogno di un passaggio per tornare a casa e noi eravamo sicuri che qualche allupato l'avrebbe accompagnata. Niente, sbagliavamo, ancora un po' tornava in autostop... Los Angeles, come sei lontana!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

resisti, sei quasi vicino alla pensione!
:P

M@uz ha detto...

Hai proprio ragione, continuo a chedermi quando si diventa troppo vecchi per questo genere di cose. Però mi pare di capire che ogni governo che passa ci aggiunge due o tre anni di lavoro in più per andare in pensione (di questo passo anzichè gli armadietti avremo le casse da morto) e comunque il concetto è che se sono troppo giovane per smettere di lavorare lo sono ancora di più per smettere di suonare. Questo è certo...!!!